venerdì 29 aprile 2011

Zooming In Daylight

Sundtrack: "Running Up That Hill" - Placebo



Movimento.

Sento persone che mi dicono continuamente: "Ho bisogno di rallentare, di staccare..."
 Vogliono fermarsi, riposare, riconsiderare, ritardare la partenza.

Movimento.
In questo significato, sto trovando la mia dimensione.
Sto trovando il mio piccolo angolo di serenità.
Mille cose da fare, mille posti in cui essere,
non sono più un peso, ma un desiderio.
In movimento, mi sento leggero.
Movimento.
Una condizione mentale, oltre che fisica.
Pensieri, ragionamenti, dissertazioni.
Idee, milioni di idee.
Uno stimolo costante,
che mi fa, finalmente, sentire vivo.

Movimento.
Raggiunto un certo livello di richiesta psicofisica di moto continuo,
la fatica si sente sempre meno.
I momenti di riposo, necessari, si apprezzano di più.
Perché più rari, ma più intensi.
E mai, mai, sprecati.

La mia vita è ora in movimento.
E miei scatti, si regola di conseguenza...


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


It's all about, moving...




***Photos***

1.2. Lungarno, Pisa
3 to 10. Piazza Bra, Verona
11. San Fermo, Verona

 

martedì 26 aprile 2011

Down To The River Of Temptation

Soundtrack: "Just let the Sun" - Skin & "Incantevole" - Subsonica


 "Riesco a resistere a tutto, meno che alle tentazioni.
E l'unico modo di liberarsi di una tentazione è cedervi".
(Oscar Wilde)

La mia tentazione, si chiama controluce...

 


 

 Dolcemente irresitibile.
Non riesco a controllarmi.
Non posso far altro che contemplare la potenza del sole.
Osservarlo, estasiato.
Poco importa il dolore agli occhi.
Lui è lì, e non riesco a distogliere lo sguardo.
Anche questo ramo,
secco,
cresciuto tra il granito,
pare essere ipnotizzato dalla sua maestosità. 

 



Guardare il sole,
è il più alto gesto di rivoluzione.
Te lo impediscono sin da piccolo.
E come tutto ciò che è proibito, è irresitibile.
Diventa una dipendenza nel momento in cui comprendi,
dopo aver lasciato che il sole ti illumini il volto,
che solo l'oscurità acceca i tuoi occhi.


 

 

 

"Fuori è un mondo fragile,
ma tutto qui cade, incatevole..
Come quando resti con me.."
(Subsonica)





***Photos***

Tempo: 18 Aprile 2011
Luogo: Lungarno, Pisa



 

giovedì 21 aprile 2011

My Own Miracle

Soundtrack: "Angeles" - Subsonica




La chiamano Piazza dei Miracoli.
Colpa o merito di d'Annunzio, m'han detto.

Io, ai miracoli, quelli che ti raccontano in televisione,
quelli che tutti chiedono ma nessuno ottiene,
non ci credo.

Poi mi ci sono seduto su quel prato.
Ci ho passato delle ore.
Ho respirato il profumo d'erba tagliata,
mescolato con le fragranze delle migliaia di persone che ogni giorno passano da lì.
Mi sono dedicato del tempo.
Ho osservato.

Ed è lì che ho compreso quali siano i veri miracoli,
quelli a cui anche io mi ritrovo a credere,
quelli che quotidianamente si ripetono all'interno di quelle mura.





Il miracolo del sole.
Luce, vita.
Un abbraccio tiepido,
che avvolge cuore e mente.









Silenzioso, si nasconde oltre l'orizzonte.
Nasce e muore ogni giorno.
Non ha mai vissuto e mai vivrà una sola notte.
Ditemi voi che sapete,
se non è questo un miracolo.






 

In una dimensione spazio temporale di questo tipo,
non puoi che provare un senso primordiale di serenità.
Stai bene.
Non sai ne come, ne perché, ma sorridi.
Forse perché un reale motivo non c'è.
Forse, perché il più semplice dei miracoli,
è la gioia di vivere.




Questa gioia di vivere ti nasce dentro.
Esplode, s'infiamma, ti invade.
E' così potente che devi, in qualche modo, convertirla in un'azione concreta.
Non va sprecata, ma sfruttata in tutta la sua potenza.


 E allora prendi in mano i libri.
Dai inizio allo studio più fruttuoso delle ultime settimane.
Oppure prendi il telefono e chiami.
Non importa chi, non importa per dire cosa.
Basta poter comunicare a qualcuno l'immenso potenziale che racchiudi nelle tue vene.



L'azione migliore che mi ritrovo a sperimentare è il dialogo.
Ragionare.
Etica, morale, democrazia.
Ma anche metafisica, critica, religione.
Kant, Rousseau, Machiavelli.
Sono così protagonisti nostri dialoghi, 
che pare siano seduti lì con noi.




Il tempo scivola via come un sospiro.
Non ti da la minima possibilità di renderti conto che sono passate ore.
Anche se sai che hai appena passato una giornata meravigliosa.


Non ho chiesto, non ho preteso, non ho implorato.
Mi sono semplicemente seduto,
ho lasciato libero il mio spirito,
ho agito,
e ho ricevuto il dono più grande.
Ho ricevuto il mio miracolo.








***Photos***


Tempo: 17 e 18 Aprile 2011
Luogo: Piazza dei Miracoli, Pisa

martedì 19 aprile 2011

That Light In Your Eyes

Soundtrack: "To Be Free" - El Duo


A Carlo: amico, fratello, eterno compagno di viaggio..



Un uomo saggio un giorno mi disse che Dio è nella luce.
Che la risposta a tutte le domande della vita, 
va ricercata nei raggi del sole che volge al tramonto,
nel chiarore della luna piena, nella scia di una stella cadente.

Ci sono molte domande a cui devo ancora dare una risposta nella mia vita.
Ci sono quesiti che tutt'ora mi tormentano,
soluzioni che vado cercando disperatamente,
spesso senza successo.
Ho guardato molte soli nascere,
e altrettanti spegnersi dietro l'orizzonte.
Ho contato innumerevoli segni nel cielo nelle notti di San Lorenzo.
Sono rimasto sbalordino dalla maestosa grandezza della Signora della notte,
mentre rischiarava le tenebre.
Vi ho trovato molte risposte,
ma altrettanti, pressanti quesiti.

Quell'uomo saggio, forse, era troppo ottimista.

Ma una cosa mi ha insegnato che non dimenticherò mai.
L'importanza della ricerca.
La necessità di scoprire la vita.
Mi ha insegnato a non abbattermi di fronte a un punto interrogativo.
Di continuare, contro ogni ostacolo, a cercare le mie verità.

E' stando in compagnia di persone come te che capisco quanto quell'uomo avesse ragione.
Perché quando vedo quella luce nei tuoi occhi,
il tiepido riflesso di un'anima che ama la vita,
la indaga,
si indigna con lei nei momenti difficili,
ed è capace di amarla alla follia negli attimi di gioia.
Un'anima che si lascia guidare parimenti da passione e intelletto,
che è alla costante ricerca di una risposta,
senza scordare di godere di ogni istante del percorso per giungere ad essa.

Quando io vedo quella luce,
ricordo quanto è bello vivere.

E questo, è tutto merito tuo.
E' tutto merito della tua luce.

Grazie.






Tempo: 17 Aprile 2011
Luogo: Piazza dei Miracoli, Pisa
Soggetto: Carlo Alberto


 

venerdì 15 aprile 2011

Sweet Dreams of...Hope

Soundtrack: "Sweet Dreams" - Emily Browning from Sucker Punch OST



 
Vivo in una prigione di cemento.
Ogni strada è lastricata.
Attorno a me, 
muri e palazzi a perdita d'occhio.
Perfino l'aria sa di polvere e asfalto.

Da anni ho dimenticato cosa sia il calore.
Prima il mondo era in bianco e nero.
Poi, sono arrivati i colori.
Caldi, freddi, vivi.
Oggi, è rimasto solo il grigio.
Il mondo è piombato in un'oblio monocromatico.

Gli uomini, dall'alba dei tempi, vivono delle emozioni del mondo.
E' l'ambiente che li accoglie a nutrirli nel fisico e nell'animo.
La terra è morta.
E con lei, lo spirito degli uomini.
Come animali costretti alla cattività,
gli uomini hanno perso lucentezza negli occhi.
Automi.
Insensibili.
Alcuni morti con la terra,
altri più giovani mai realmente nati.

Non ricordo come siamo giunti a questo punto.
Non ricordo nemmeno l'ultima volta che ho visto il sole.
Nuvole.
Ancora, inesorabilmente grigie.

Cammino, senza meta e senza scopo,
nella mia prigione di cemento.
Attendo.
Conto inesorabilmente i respiri che mi separano dalla pace eterna.
Un altro oblio.
Un nirvana di incoscenza.
Quanto di più si possa chiedere a questo mondo.

E poi accadde.
Lo vidi.
Fragile, tenue, prezioso.
Tenace, aveva strappato l'ultimo barlume di vita dal terreno.
Si era attaccato a questa esistenza con tutto il coraggio che può avere solo chi ha già perso tutto.
Tra le macerie di un pianeta in rovina,
lui, aveva trovato la vita.

In un attimo, ricordai.
I colori, il calore.
Il sole, il cielo.
Sentii battere il mio cuore per la prima volta dopo secoli.
Un fiore.
Un dolce sogno di speranza.




 

 

 



  



***Photos***

 
Tempo: 15 Aprile 2011
Luogo: Povegliano Veronese


 

martedì 12 aprile 2011

Il Duello

Soundtrack: "Search and Destroy" - Skunk Anansie & Bjork (Sucker Punch OST)


Un duello che si rispetti è costituito da pochi ma fondamentali elementi.
 Tali elementi costitutivi, se ben miscelati, danno vita a un confronto che rimarrà nella storia.
La storia vera, quella fatta di memorie, non di libri.


Primo elemento: Due contendenti.


Agguerriti, fermi nelle convinzioni, coraggiosi.
Disposti a giocarsi tutto per un solo istante.
Non di gloria.
Quella, vana, la lasciano a chi è troppo povero di spirito per comprendere la reale posta in gioco.
Si rischia tutto.
Per l'unico scopo concepibile.
La vittoria



Secondo elemento: La scelta del luogo e del momento.



Il duellante riconosce senza esitazione il momento in cui lanciare la sfida.
Lo sente dentro.
Non ha bisogno di decisioni dall'alto.
Non necessita di esortazioni.
Sa nel profondo del suo spirito quando il tempo è maturo.
Ed è altresì consapevole che il proprio avversario e conscio e partecipe degli stessi pensieri.
Condividono le stesse sensazioni.
L'obiettivo è comune.
Si somigliano in ogni aspetto.
Si rispettano per questo.
Ma solo uno ne uscirà vincitore,
mentre per l'altro non rimarrà nemmeno l'ombra.
La storia, quella vera, si ricorda dei vincitori. 



Terzo elemento: La platea adorante e femente.


Cosa ci rende immortali?
Cosa fa di noi non un soffio nel vento, ma un solco nelle memorie del tempo?
Il ricordo.
Il segno indelebile lasciato nelle menti di coloro che hanno assistito a imprese come queste.
La storia.
Non scritta a tavolino.
Non scelta, censurata, sminuita.
Ma diretta.
Viva, cruda.
Epica.
Tramandata con la stessa passione che ci ha invaso nel momento in cui vi abbiamo assistito.
"Io c'ero.."



Quarto e ultimo elemento: Il colpo vincente.
 

I duellanti sanno, sin dal principio, che questo momento arriverà.
Possono solo sperare che,
a giochi fatti,
il colpo vincente sarà il loro.
Non vi sono vie di scampo.
Non vi sono alternative, ne appelli. 
E' tutto in quel battito di ciglia,
in quella goccia che cade,
in quella foglia d'Autunno che muore.

La vittoria, o nient'altro.







***Photos***

Tempo: 08 Aprile 2011
Luogo: Pescantina (VR)
Evento: Somacampagna Basket vs XXL Pescantina 



             

domenica 10 aprile 2011

I Love Closing Credits

Soundtrack: "Anji" - David Graham (Eseguita da Simon & Garfunkel)



Sì, i titoli di coda piacciono pure a me.
Magari non così tanto da usarli come asso nella manica al primo appuntamento,
ma mi piacciono.
O forse li leggo, semplicemente, come Bart.


Sì perché anche l'apparentemente insignificante gesto di leggerli,
non è poi così indifferente.
O per lo meno, trovo sia importante nei confronti di chi effettivamente è parte costitutiva di quelle colonne troppo spesso ignorate.

Penso spesso al fatto che dietro al nome che lentamente scorre sullo schermo nero esista una persona in carne e ossa.
Una persona con una voglia pazzesca di trapassare lo schermo,
sbucare fuori dal vetro della tua televisione o dal telo della tua abituale sala cinema,
prenderti per la maglia e sbatterti in faccia un bel: 


"ma vuoi farmi il cazzo di piacere di degnarti di avere il rispetto di leggere anche il mio nome?
Io che mi sono fatto il culo per questo film tanto e forse di più della superstar strapagata che hai letto nei titoli di testa?"

Si, perchè nei titoli di testa, quelli sei costretto a vederli per non perdere la trama (e quindi, visto che non hai altro da fare, inconsapevolmente li leggi), ci vanno solo le star, quelli importanti, o quelli coi soldi.
Tutti gli altri stronzi che lavorano come muli non se li caga nessuno.
Assieme ai titoli di coda.

Mi stanno proprio sul culo le persone che scappano via appena finito il film.
 Di corsa, come se avessero chissà quale fretta.
E tanti cari saluti ai "Closing Credits".
Archiviati con disprezzo inconscio quanto pesante.

Che poi, pensandoci bene, non è nemmeno colpa loro.
Io che vorrei stare li per leggere anche il nome del magazziniere degli Studios,
non posso.
Non posso perché con la stessa velocità con cui i fenomeni di cui sopra lasciano la sala,
entra il tizio incaricato di fare le pulizie.
E che cazzo! Lasciami il MIO tempo.
Lasciami rimanere fermo a meditare sul film dopo averlo visto
in compagnia di musiche solitamente eccezionali, tenute a posta per i titoli di coda e che per questo finiscono nel dimenticatoio.
Lasciami il mio momento sacro.
Lasciami riassaporare ogni dettaglio,
l'emozione o il disgusto,
la gioia o la tristezza,
il dolore o il sollievo.
E' la mia messa, 
il mio rito.

Se solo mi sentisse Bart.
Forse, io sono davvero come Andrea.
Amo i titoli di coda.


E voi?


 

domenica 3 aprile 2011

I Went To a Concert And I... Fucked Through The Crowd...

Soundtrack: "Il Diluvio", "Benzina Ogoshi", "Nicotina Groove" & "L'Odore" - Subsonica


Subsonica Live @ Palaolimpia di Verona

Cosa cazzo pensano di fare?
Di iniziare il concerto con tutte le luci abbassate sul palco?
Si.
Cazzo, si.
Capiamo subito che non sarà un normale concerto.




La musica ruvidamente mi avvolge.
I bassi pulsano nelle viscere.
Il suono sembra arrivare da ogni direzione.
Luci incadescenti bruciano gli occhi di adrenalina e calore,
nel loro ascendente movimento,
sincronia perfetta con le melodia che sale.
Cresce.
Pompa.
Esplode.

Liberiamo la testa subito.
Non c'è tempo di pensare.
Il corpo non si ferma.
Non può fermarsi, trasportato da Nuvole Rapide.
Travolto dal Diluvio.
Aurora sogna, e noi con lei.
Sognamo, viviamo, balliamo.
E' vero, si vive di cose che fanno male.
Ma Sul Sole, abbiamo creato il nostro Eden.
Ci basta la Funzione, e siamo Liberi Tutti.

Potrai non fermarmi mai.
Vorrei non fermarmi mai.
Sudore, fumo, vita.
Adoro questo Veleno.

Quando assisti a un concerto come questo,
arriva un momento preciso di lucidità.
In quell'istante ti fermi.
Tutto intorno a te il mondo si muove,
la terra gira,
la terra trema,
la terra brucia.
Lì ti rendi conto che tutti i tuoi problemi,
i casini che puoi avere,
le preoccupazioni,
il resto,
non conta. 
Semplicemente, non esiste.
Sorridi.
Consapevole, felicemente consapevole.
E torni a far parte della canticchiante e danzante gioia di questo mondo.

Non sei più un singolo.
Sei parte di qualcosa di più grande.
Sei oggetto costitutivo e integrante di una connessione.
Una connessione non tangibile,
ma più potente e salda di qualsiasi altra.
Diveniamo tutti un unico corpo pulsante.
Siamo un'unica anima che sente.
Sente, vive, si muove.

L'emozione che ne deriva è simile all'orgasmo.
Intensa, ruvida, egocentrica.
Totale assenza di pensieri.
Piacere puro.
Vibrazioni, sudore, vita.
Questo avviene solo quando riconosci nella musica che stai ascoltando una parte di te.
Vivere un concerto con quella sensazione,
è come fare l'amore.

E' ora di chiudere.
Non riesci a crederci che questo momento sia arrivato.
Eppure, sono passate quasi due ore e mezza.
Tutti i miei sbagli.
Non poteva che essere lei a salutarci...
O forse no?

No.
Perché come dopo questa unione,
questo amplesso globale,
nasce un bisogno vizioso.
Nicotina Groove.
Non posso che accendermi una sigaretta.
Aspiro lentamente.
Chiudo gli occhi.
Sento il fumo scendere lentamente nei polmoni,
per poi uscire con altrettanta calma.
Un momento di pure e naturale perfezione.
Il loop volge al termine,
le luci si accendono.
Ora, solo il silenzio.
Fine.



NO!
La passione che abbiamo sprigionata è talmente tanta che non vogliamo finisca qui.
Ancora una.
L'ultima unione.

"Come un solco, tracciato all'improvviso.
Senza certezze, senza prudenza.
Il suono, le parole.
Ogni certezza persa dentro il tuo odore.
Siamo ostaggi di un amore,
che esplode ruvido di istinto e sudore..."


Grazie Subsonica