venerdì 27 maggio 2011

They Say The Sound Comes First...

Soundtrack: "Can Anyone Who Has Heard This Music Really Be a Bad Person?" - Kaki King


"Dicono che il suono arrivi prima..
Dicono che quando si vive una verità spirituale,
questa si mostri come un suono.
Un suono che ti trapassa,
cambia le tue vibrazioni,
ti fa raggiungere l'armonia.
Come una sorta di diapason di Dio.."
(Stone)


  L'esperienza del suono è devastante per chi la vive.

 Può sorprenderti da un momento all'altro.
Mentre sei al lavoro.
In auto, bloccato nel traffico.
Seduto al tavolo da pranzo.
In biblioteca.
Al parco.
Sotto la doccia.
Oppure sollevando gli occhi da libro,
ascoltandoti intorno.

La vita riprende freschezza e vigore.

Tutto avviene con tale velocità che non ti rendi nemmeno conto di cosa stia succedendo.
Un istante, eterno come un battito di ciglio.
Un momento, veloce come l'erosione delle montagne.
Una dimensione così astratta che te la senti addosso.
Senza spazio, senza tempo.

Il suono è così forte che non riesci più a sentire nient'altro.
Vuoi solo ascoltare


Può essere il battito d'ali di una farfalla
a portarti in un campo dorato di grano mosso dal vento.

Può essere il passo battente d'un sandalo sul pavimento
a portarti in riva al mare ad assaporare le onde frantumarsi sul bagnasciuga.

Può essere il volante ronzio di un'ape
a portarti nel pieno di un dolce ricordo.

Può essere l'assordante suono del silenzio
ad ancorarti al tuo presente che non senti il bisogno di lasciare.


Tutto ciò che desideri, in quell'istante di pace, è ascoltare.


Ascoltare, in eterno, il suono armonico della vita.




venerdì 20 maggio 2011

Down These Streets Below

Soundtrack: "Boulevard Of Broken Dreams" - Green Day, "Strade" - Subsonica & "La Strada" - Modena City Ramblers




"Si può sempre andare oltre, oltre, non si finisce mai.."
(Jack Kerouac - On the road)

  
Se vi fosse chiesto di figuarvi la vostra vita in una singola immagine,
molti di voi, probabilmente, penserebbero a una lunga strada da percorrere.
E' un'associazione intrinseca alla natura umana.
Il viaggio della vita, 
che si snoda su una lunga, per chi più, per chi meno, strada.

 

 

 

Strade che in alcuni tratti risultano contorte, impervie.
Magari, addirittura in salita.
Così ripide, da far nascere il desidero di fermarsi,
abbandonarsi sul ciglio, 
perdendo ogni speranza...


 


  

 

"Strade che si lasciano guidare forte...
Poche parole, piogge calde e buio.
Tergicristalli e curve da drizzare.
Strade che si lasciano dimenticare..."
(Subsonica)


 

 Nonostante tutto, continuiamo a camminare.
Superiamo ogni ostacolo.
Ogni bivio.
Sentiamo, dentro di noi, che vale sempre la pena proseguire.
Il percorso è lungo.
Fatto di persone chi ci accompagnano,
altre che ci lasciano, spesso quando meno lo vorremmo.
Ma la strada è lì, 
e noi continuamo a percorrerla...

 
 
  
 
"I walk a lonely road,
the only one that I have never know,
don't know where It goes,
but It's HOME to me and I walk alone...."
(Green Day)

 


Trovare il proprio ritmo.
Correre, quando la vita scorre veloce nelle vene.
Rallentare, quando la mente è occupata.
Fermarsi, quando non si può farne a meno.
Scegliere, senza paura, quale bivio imboccare.
Ma poi, alla fine,
cio che davvero conta,
è continuare a camminare...


"Buon viaggio hermano querido,
e buon cammino, ovunque tu vada..
Chissà se, un giorno, potremo incontrarci,
di nuovo, lungo la strada..."
(Modena City Ramblers)







***Photos***

Tempo: 19 Maggio 2011
Luogo: Verona (Veronetta e Centro Storico) 



domenica 15 maggio 2011

Subject To Change

Soundtrack: "Subject To Change" - Sum 41



Miei cari lettori, buona sera.
Non sono mai stato un blogger da "dialogo aperto". Non per un qualche motivo particolare, ma semplicemente non ho mai sentito la necessità di scrivere un post in questo modo. Ma stasera è diverso. Stasera ho proprio bisogno di dirvi qualcosa, e voglio farlo nel modo più diretto possibile.

Iniziamo dunque questa nostra chiaccherata virtuale con delle scuse. Scuse che mi ritrovo a farvi a causa della mia assenza negli ultimi giorni. Sono in pieno periodo "studio matto e disperatissimo" causa esami, quindi il tempo per me e i miei scatti diminuisce sensibilmente, così come i piacevoli momenti dedicati alla visione dei vostri post. Quindi non prendetevela troppo se non sono riuscito a essere costante come di solito sono nella visione dei vostri capolavori. Prometto di recuperare appena possibile!

Questo è stato un weekend intenso. Fatto di emozioni, gioie, sorrisi, amicizie..vita. Tra il compleanno di una delle mie migliori amiche (che ha causato la presenza di quelle foto improponibili che mi vedono protagonista su facebook), e momenti trascorsi con splendide persone che purtroppo vedo molto poco, ma che sanno trasformare ogni attimo trascorso insieme in un'emozione intensissima (Grazie Carlo e Giulia), non ho avuto un momento di pausa.
Non mi fermo mai..proprio come volevo!
Ve ne parlavo in qualche post fa: il movimento. Mi tiene vivo. E' una scelta, non una imposizione. per questo sono così felice di essere in costante, continuo movimento...

Questo, è stato anche il weekend del tanto atteso concerto di Caparezza. Erano mesi che lo attendevo. E l'attesa, lo ammetto, è stata ampiamente ripagata. Uno show ben al di sopra di qualsiasi aspettativa. Lui, semplicemente uno di noi. Immenso nella semplicità e naturalezza con cui sta sul palco, dice ciò che sente, ride, piange, si indigna, protesta, si emoziona. Nonostante il caldo incredibile, la stanchezza, i mille pensieri che solo in teoria avrebbero dovuto occupare la mia mente (tipo l'esame di domani..), la mia mente era completamente libera. Seguiva le emozioni veicolate dalla musica. Non esiste nulla di più coinvolgente al mondo...

Visto che ci sono, dopo le scuse, ci aggiungo pure dei ringraziamenti. Per tutti voi, che così costantemente mi seguite e mi riempite di emozioni, anche solo lasciando una parola. E' anche e sopratutto per voi che faccio ciò che faccio con così tanto entusiasmo. Mi avete regalato soddisfazioni che potevo solo immaginare...
In particolare però, volevo ringraziare Chiara e Daniela, che negli ultimi giorni mi hanno amorevolmente (Daniela un po' sotto costrizione..ma dettagli!) donato un premio a testa. Grazie ragazze! E grazie, di nuovo, a tutti voi.

Vi starete, giustamente, domandando il motivo che mi ha spinto a scegliere quel particolare titolo e l'omonima colonna sonora per questo post. Dovete sapere che questa canzone, "Subject To Change", è una bonus track del disco "Chuck", pubblicato dai Sum 41 nel 2004. Apparentemente priva di significato, questa canzone ha una storia particolare. Il riff di chitarra e il testo che compongono il ritornello, sono particolarmente cari al chitarrista e cantante del gruppo. Li ha sempre trovati particolarmente ben riusciti. Purtroppo però, il resto della canzone non erano al livello di quel ritornello così ben costruito. Il testo, in particolare, non ne voleva sapere di convincere a pieno il proprio autore. Fu così che, per non sprecare il ritornello, decisero di pubblicare il pezzo come traccia bonus, promettendosi di riutilizzarlo in futuro per un'altra canzone che gli avrebbe reso giustizia. "Subject To Change", che sostanzialmente significa "Soggetto da cambiare", passò da semplice memorandum a titolo definitivo della canzone.

Anche io, stasera, mi ritrovo a voler condividere con voi la mia personalissima "Subject To Change". Sapete bene quanto sia importante per me abbinare a uno scatto le parole giuste, in un processo che strizza l'occhio a William Blake. Parole e immagini in un unico corpus. Un po' come si fa con il testo e la musica di una canzone. Con il ritornello e la strofa.
Per questi scatti che ora vi mostro, io non sono riuscito a trovare il testo giusto. Così come il cantante di quel gruppo non trovava un contorno ideale per il suo amato ritornello. Allo stesso modo, anche io non voglio che i miei scatti vadano dimenticati a causa della mia mancanza. E, allo stesso modo, anche io decido di pubblicarli sotto il nome di "Subject To Change". 
Gli scatti vengono dal mio viaggio a Pisa di qualche tempo fa, e hanno come protagonisti il Battistero e la Torre di Pisa.
Sperando di non avervi annoiato e che possiate gradire gli scatti, vi auguro una buona notte e un buon inizio di settimana. Ciao amici!
 


 

 

 

 

 


 


 


Ma..è lei storta o lo è il mondo attorno a noi?


 

martedì 10 maggio 2011

...Until I Felt Red

Soundtrack: "...Until We Felt Red" - Kaki King



Esco di casa con l'idea di fare qualche scatto al tramonto.
E' presto per dirlo,
ma la luce non sembra delle migliori.
Il cielo si copre, si nasconde dietro il candore omogeneo delle nuvole.
E' quella luce bastarda.
Quella che illumina incondizionatamente tutto ciò che incontra, 
senza mostrare la sua provenienza.
Un bagliore equamente diffuso, senza meta e destinazione.
Verranno degli scatti di merda, lo so.

Prendiamo almeno l'occasione per fare un giro in bici in mezzo ai campi.
Fumiamoci anche una sigaretta, visto che ci siamo.
Un po' di relax è quello che ci vuole, dopo lo studio di oggi... 

 Do un occhio al paesaggio che mi circonda.
Li conosco bene questi campi.
Da piccolo, venivo qui a rubare le pannocchie.
Dio, quante bestemmie che mi sono sentito dire dai contadini.
Che poi le pannocchie le prendevo senza motivo.
Non era per mangiarle o chissà cos'altro.
Era il gusto della sfida, il brivido del proibito.
"Ma vaffanculo!" mi direbbe il contadino se mi leggesse.
Buonanima, c'ha ragione pure lui.


Non faccio neanche in tempo a perdermi tra i miei pensieri,
che all'orizzonte scorgo qualcosa di insolito.
Una lunga, sottile linea rossa.
Incuriosito, pedalo velocemente verso quell'orizzonte purpureo...

E' stato in questo modo che ho trovato questo luogo.
Ho contemplato e scattato in silenzio,
come i luoghi di culto richiedono.
Avvolto da questa marea rosso dipinta,
ho provato un incredibile senso di...pace.




 

 

 

 

 

 

 


 


Per la cronaca..poi il tramonto è arrivato!





 




..e tutto sommato non è stato poi così male!







***Photos***
  
Tempo: 7 Maggio 2011
Luogo: Povegliano Veronese 

domenica 8 maggio 2011

The Painted Veil

Soundtrack: "I Giorni" - Ludovico Einaudi



"Lift not the painted veil which those who live call life..."
(P.B. Shelley)


 
Un bagliore, nella penombra ignara.
Un attimo, una percezione, un sospiro.
Trattengo il fiato,
silenzioso, armo la mano.
Oltre il velo dipinto,
intravedo la vita.
Delicata, inconsapevole.
Si mostra, fuggevole.
Si concede per pochi, intensissimi momenti.

Estasiato e inerme,
mi ritrovo a pensare che...
...Non baratterei il paradiso eterno,
in cambio di questo singolo, cristallizzato, scorcio di vita.  
  
  
  

 

 



 
***Photos***

Tempo: 05 Maggio 2011
Luogo: Povegliano Veronese
Soggetto: Due colombi oltre il velo dipinto


 

venerdì 6 maggio 2011

Brand New Day

Soundtrack: "Ocean Avenue" & "Cut Me, Mick" - Yellowcard


"...Bring me back to life..."


Capita che una mattina ti svegli, 
apri gli occhi,
e sorridi.
Non c'è un motivo particolare.
Non è cambiato niente di sostanziale rispetto a ieri sera, quando ti sei coricato.
Non hai dimenticato.

Semplicemente, oggi è uno di quei giorni.
Uno splendido giorno di primavera.
 Il sole risplende alto in un cielo così sereno che pare dipinto.
Il vento, accarezza delicato il tuo volto.

Oggi è uno di quei giorni,
in cui puoi rimanere imbottigliato nel traffico,
in cui il tempo di percorrenza della strada che ogni giorno fai viene raddoppiato,
e tu non te la prendi.
Sorridi, e canti a squarciagola,
abbastanza forte da farti sentire dai tuoi vicini di coda,
che dalle loro auto si domandano cosa mai avrai da essere tanto felice in tutto sto casino.

Oggi è uno di quei giorni,
quelli da cinque macchine rosse di fila,
sinonimo di splendida giornata.

Oggi è uno di quei giorni,
in cui lo studio non pesa,
in cui non ti accorgi nemmeno che la lezione è finita,
in cui trovi il pretesto per sorridere a ogni occasione.

Oggi è uno di quei giorni,
in cui tutto va spontaneamente nella direzione giusta.
In cui rivedi una persona speciale dopo tanto tempo,
e trascorri con lei attimi di vita vera,
che ieri, per un istante, avevi dimenticato cos'erano.

Oggi è uno di quei giorni.
Oggi è un nuovo giorno.
Oggi, mi sento leggero... come in volo...



 

 

 

 

 


Se è vero che la notte è più scura subito prima dell'alba,
Io, dopo aver sentito la morte così vicina,
non sono mai stato tanto attaccato alla vita...


 

***Photos***

Tempo: Agosto 2006
Luogo: Somewhere in the Sky



mercoledì 4 maggio 2011

Fragile

Soundtrack: "Faraway" - Apocalyptica feat. Linda Sundblad & "Vertigine" - Linea 77



"La pelle che brucia,
il respiro si spezza,
cuore che pompa sangue e paura.
Vertigine..."


Come si reagisce alla morte?
C'è una maniera più giusta delle altre, un libretto di istruzioni, una procedura da seguire?
C'è chi si dispera.
Chi è forte.
C'è chi si attacca alla vita.
Chi desidera la morte stessa.
Ma quale di queste è la reazione corretta?

Io, questo non lo so.
So che non ho mai sofferto di vertigini.
Nemmeno da piccolo.
Posso trovarmi lassù, in compagnia di Icaro,
raggiungere vette altissime,
volgere lo sguardo,
disobbedire al primo comandamento
e guardare giù.
E non provo alcun timore.

Eppure...
Quando ho sentito le parole che annunciavano una sentenza senza appello,
la terra mi è crollata sotto i piedi.
Il respiro s'è spezzato,
le gambe non rispondevano come avrebbero dovuto,
la pelle non bruciava, 
ardeva feroce come le fiamme dell'inferno.
Sangue e paura.
Vertigine.
Terrore del vuoto.

E non importa se la persona in questione non era a me così vicina.
Non importa se nella mia vita ci ho parlato una, cento, mille volte.
Non importa se i momenti condivisi assieme siano stati pochi o molti,
fugaci o intensi.
Tutto questo non ha importanza.
In quel momento, mi sono sentito impotente.
Fragile.
Come la foglia d'autunno che cade al suolo.

Chissà se le foglie prima di cadere sorridono o versano una lacrima.
Chissà se hanno paura o sono serene.
Chissà se loro sanno come ci si deve comportare...





lunedì 2 maggio 2011

Knowing Your Fear

Soundtrack: "Fear Of The Dark" - Iron Maiden


"La più antica e potente emozione umana è la paura, e la paura più antica e potente è la paura dell'ignoto".
(H.P. Lovecraft)

 

In quel momento, le parole di Lovecraft, irruppero nei suoi pensieri.
Come un fulmine nel bel mezzo di una tempesta.
Sai che sta per arrivare,
lo attendi con ansia e trepidazione,
ma quando infine squarcia il cielo con tutta la potenza di cui la natura lo ha dotato,
non puoi che rimanerne stupito.
Allo stesso modo, quelle parole si insinuarono nella sua mente.

Ripensò alla sua infanzia.
  La casa dove abitava con i nonni paterni, si perdeva tra la desolata campagna della Louisiana.
Accanto all'abitazione, si ergeva maestoso il fienile.
Adiacente, un'antica rimessa conteneva gli attrezzi da lavoro nei campi.
Sin da piccolo, la curiosità che emanava quel luogo lo seduceva.
C'era qualcosa di misticamente ammaliante in quella grigia struttura.
Ma la sua curiosità, era pareggiata soltanto dalla sua paura.
 Il dolce e terrificante piacere della paura.
Nonostante i numerosi tentativi, non riuscì mai a entrare in quel luogo.

Arrivava nei pressi delle grandi vetrate sul lato Sud,
cingeva con le mani gli occhi all'altezza delle sopracciglia,
si appoggiava nel tentativo di scrutare l'ignoto.
Dopo pochi istanti, correva sui suoi passi verso il sicuro rifugio della sua camera da letto.
Fu così per molti giorni, per molte settimane, per molti mesi.
Si trasferì in un collegio nella vicina città,
passarono gli anni,
ma lui non entrò mai.


Un sorriso amaro si stagliò sul suo volto, al pensiero di quei ricordi.
Ora, quindici anni dopo,
si trovava nuovamente di fronte a quelle finestre.
Era nello stesso punto in cui aveva patito tanto timore in passato.
I suoi piedi poggiavano sulle medesime orme lasciate dal bambino che lui era stato un tempo.
Ma qualcosa era irrimediabilmente e orribilmente cambiato.
Nella sua condizione, anche Lovecraft si sarebbe ricreduto.
Lui, non aveva più paura dell'ignoto.
Lui, sapeva esattamente cosa si celava dietro quelle vetrate che ricordava più grandi.
Lui, sapeva.
E ne era terrorizzato...



 

 

 

 

***Photos***

Tempo: 25 Aprile 2011
Luogo: Villafranca di Verona