mercoledì 29 dicembre 2010

A Nightmare Before Christmas

Soundtrack: "The Call Of Ktulu (S&M Live)" - Metallica



Apri gli occhi”.

Le sottili palpebre si spalancano.
Feroci, bisognose di realtà.

Realtà? 
Cosa è reale?
Avete mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarvi vero?
E se da un sogno così non vi doveste più svegliare?
Come potreste distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà?

Il risveglio da un sogno come questo non è mai un risveglio sereno.
E' violento.
E' carico d'ansia.
Terribile.

Nella penombra della stanza mi sono ritrovato a cercare dettagli di realtà.
Disperatamente.
04.52
Troppo presto per alzarsi, troppo tardi per sperare di riprendere un sonno profondo.
Una dimensione temporale.
Primo barlume di razionalità in un oblio di terrore.

Un respiro affannoso alla volta realizzo che forse ne sono davvero fuori.
Forse, sono fuori dall'incubo.
La tentazione di svegliare qualcuno per averne la certezza è forte.
Il dubbio è lì, pesante, sul mio petto.
Presente.
Vivo.
Opprimente.

E poi accade.
L'adrenalina crolla.
La realtà prende il sopravvento.
Scoppio in lacrime.
Lunghe, interminabili, lacrime di sfogo.
Il sogno, lentamente, abbandona la memoria.
Dopo svariati minuti, mi ritrovo a domandarmi il perché di tanta ansia.
Il perché di tante lacrime.
L'angoscia che sentivo è come un'orma in riva al mare.
Passa la marea.
L'orma perde la sua definizione, e piano piano scompare.

Inaspettatamente, riprendo sonno.


Apri gli occhi”.

E' mattino.
E' Natale.
E mi ritrovo a pensare:
Cosa cazzo è successo stanotte?”.


giovedì 23 dicembre 2010

Standing Behind The Shoulder Of a Giant

Soundtrack: "Morning Glory" - Oasis




Il Gigante era fermo, immobile, quieto.
Osservava.
Meglio, contemplava.
Contemplava, in silenzio, un mondo troppo piccolo per le sue aspettative.
Si dice che un piccolo uomo, stando sulle spalle di un gigante,
possa vedere ben oltre gli occhi del gigante stesso.

Io, alle sue spalle, vidi soltato la voglia di tornare a casa.
Io, li dietro, condivisi solo il senso di inadeguatezza.

E capii.
Capii che l'avrei seguito alla ricerca di qualcosa di più grande.
Qualcosa, chiamato casa.



Tempo: 13 Dicembre 2010
Luogo: Verona



lunedì 20 dicembre 2010

The Hole

Soundtrack: "The Road I'm On" - 3 Doors Down








"Dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. 
E il mondo appare diverso da quassù. 
Non vi ho convinti? 
Venite a vedere voi stessi. 
Coraggio! 
È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva"

(Prof. Keating)



Tempo: 13 Dicembre 2010
Luogo: Ponte Pietra, Verona. 

 

giovedì 16 dicembre 2010

Verona, I Lovely Hate You

Soundtrack: "Light Up The Sky" - Yellowcard



"Nulla è più triste che il trovarsi in una casa dove le persone e le cose che dovrebbero essere le più intime ci sono quasi sconosciute". 
(Carlo Maria Franzero)

































 






Tempo: 10-13 Dicembre 2010
Luogo: Verona




mercoledì 15 dicembre 2010

Friendship

Soundtrack: "Hands Held High" - Linkin Park






Ed egli, di colpo, si fermò.
Non poteva proseguire.
Non più.
Le forze lo avevano definitvamente abbandonato.
Il freddo avvolgeva il corpo inerme.
Come fiore in inverno, sovrastato inesorabilmente dal bianco candore,
sul suo animo incombeva, pesante, il senso terribile di paura.
Solitudine.
Assenza.
Immobile, affannato, si vedeva spettatore della vita.
Della sua vita.


D'un tratto, accadde.
Una mano familiare come la porta di casa che si chiude alle tue spalle cinse la sua.
Le lunghe dita affusolate si intrecciarono in modo naturale,
quasi fossero state create per quell'unico scopo.

Non servirono parole.
Nemmeno uno sguardo.
Bastò il calore di quel semplice gesto primordiale
a sciogliere il candido fardello di solitudine.
Nacque un sorriso sul suo volto,
fresco come la brezza estiva.
Non era più solo.
Si sentiva a casa.




Tempo: 10 Dicembre 2010
Luogo: Verona, Piazza Bra
Soggetti: Veronica e Alice



domenica 12 dicembre 2010

Los Otros Sentidos De Un Concierto

Soundtrack: "Derecho de Admision" - Ska-P


Comunemente, si ritiene che assistere a un concerto dal vivo coinvolga prevalentemente il senso della vista e quello, ovviamente, dell'udito.
Niente di più errato.
Volete sapere perché? Provate ad assistere a uno spettacolo come quello tenuto dagli Ska-P e dai loro amici ieri sera al Palasharp di Milano. Vi accorgerete che i restanti sensi vengono ugualmente coinvolti.


Tatto.
Il ritmo è coinvolgente.
I bassi rimbombano nello stomaco.
Non controlli il tuo corpo.
Sei in costante movimento.
Salti, spingi, alzi le braccia, salti, applaudi, vieni spinto.
Nel delirio collettivo, nell'estasi musicale globale
entri a contatto con così tante persone che mai riusciresti a contarle.
Il tuo corpo e il loro si scontrano, costantemente.
Non c'è violenza, non troppa almeno.
C'è solo il bisogno fisico di condividere l'energia che scorre veloce nelle vene.
Energia che puoi condividere solo saltando e lanciandoti nella bolgia alla prima occasione.
Sempre, costantemente, con il sorriso in volto.

Gusto.
Passano i minuti, le ore.
Tutto questo saltare e pogare senza sosta ti sta facendo sudare come neanche la fontana di Trevi.
Tutto questo cantare ti sta dilaniando le corde vocali, e la voce se ne va in fretta.
In questa situazione l'unico sapore in bocca che riesci a sentire è quello della sete.
Non vedi un goccio d'acqua da un tempo che assomiglia a un secolo.
Arida è la gola, ma non hai tempo di pensare all'acqua.
Devi saltare, devi cantare, devi pogare.
Sempre, costantemente, con il sorriso in volto.

Olfatto.
Non sei mai nello stesso luogo per più di 10 secondi.
La folla si sposta, si muove sinuosamente e costantemente.
Ti ritrovi magicamente in prima fila, poi in ultima.
Poi ancora in mezzo.
E' qui, dove la densità di persone nello stesso, esiguo spazio, che si concentra il vedo odore del concerto.
E' libertà.
E' odore di speranza, di resistenza, di ribellione.
E' odore di felicità, di voglia di vivere.
O forse, è solo puzza di sudore, birra e fumo.
Fate voi.
Poco ti importa se hai dimenticato cosa significa respirare ossigeno.
Non ti interessa se ti senti impregnato adosso l'odore inecuivocabile dell'erba.
Sei li per divertirti.
Sempre, costantemente, con il sorriso in volto.


Perché è quello il bello di questo show.
Hai lividi in posti del corpo che avevi dimenticato di avere.
Hai visto gente saltare, spingersi, pogare, creare crateri che neanche sulla luna ce ne sono tanti.
Sempre, costantemente, con il sorriso in volto.
E io, parte di tutto questo, stanco come non mai,
mi sento felice.
Mi sento VIVO



sabato 4 dicembre 2010

Endless Need

Soundtrack: "Tokai" - Antianti feat. Samu & Veronica



"Ogni tanto mi accorgo che la penna ha preso a correre sul foglio come da sola, e io a correrle dietro".
(Italo Calvino)




 



Il motivo per cui scriviamo non risiede nella noia, 
nel non avere altro da fare.

Purtroppo, non scriviamo per vivere, 
anche se forse un po' ci piacerebbe.

Non scriviamo perché qualcuno ce lo ordina, 
come accadeva a Scuola.

Non scriviamo per vanità,
perché ci sentiamo migliori di coloro che non lo fanno.

Non scriviamo perché dobbiamo.

Noi, che davanti a un foglio ancora bianco sentiamo battere il cuore..
Noi, che sentiamo le mani sudare di pura adrenalina quando prendiamo una penna..
Noi, che per assecondare l'ispirazione scriviamo anche sui muri in assenza di altro...

NOI
Scriviamo unicamente perché ne abbiamo bisogno.





Tempo: 02 Dicembre 2010

giovedì 2 dicembre 2010

Fragmentum I

Soundtrack: "Majakowskij" - Il Teatro Degli Orrori



Vendetta.
Roccia che brucia,
cielo che trema,
terreno che ghiaccia.
Arida steppa in cui germoglia il seme dell'odio.

Vendetta.
Dolce e amara,
Voluta e respinta.

Vendetta.
La ricerca di respiro di colui che annega, necessaria.
La fede che vacilla, effimera.

Vendetta.
Indispendabile, drammaticamente inutile.
Ser Vlad