martedì 26 ottobre 2010

Soul's Prison

Soundtrack: "Rage Of Poseidon" - Apocalyptica





"When it comes to freedom, we are but prisoners of our own desires"
 (Erich Schaub)





Tempo: 19 Ottobre 2010
Luogo: Povegliano


 

giovedì 21 ottobre 2010

Destiny - Parte III - "Alea Iacta Est"

Soundtrack: "Cemetery Gates" - Vitamin String Quartet (Pantera Cover)


Dall'articolo “Bloody Jail” del 6 Novembre di Ann Worthington, cronista locale per il Salt Lake Tribue.


75. Il numero impietoso di suicidi di detenuti nel solo Utah State Prison nel corso dell'ultimo hanno è più simile a un bottino di guerra piuttosto che a una semplice statistica. La quota raggiunta quest'anno fa impallidire i numeri di qualsiasi altro istituto di detenzione dello Stato. Un primato di cui lo Utah non deve certo andare fiero.

L'ultimo caso in ordine di tempo è quello di Kevin Sullivan (26), detenuto in custodia cautelare in attesa di conoscere la sentenza in primo grado del processo che lo vedeva imputato per omicidio colposo aggravato da stato di ubriachezza alla guida. Esattamente un anno fa, dopo essersi messo alla guida del suo furgone Voyager visibilmente ubriaco, aveva infatti travolto e ucciso sul colpo l'innocente Randall Reynes (28) davanti alla Chiesa di St. Andrews. Al momento dell'incidente Sullivan, da due anni alcoolista, disperato per il gesto appena compiuto, non aveva opposto alcuna resistenza alle forze dell'ordine e, successivamente, manifestando il proprio senso di colpevolezza aveva curiosamente rifiutato ogni tipo di difesa o patteggiamento durante il corso del processo.
La sentenza, con probabile massimo della pena, sarebbe arrivata tra non più di 7 giorni. Sullivan, tuttavia, a distanza di un anno dal tragico evento, ha deciso di punirsi ben oltre il volere della giustizia e si è dato la morte recidendosi le vene dei polsi con un frammento di vetro di provenienza sconosciuta.
Accanto al corpo è stato rinvenuto un biglietto di addio rivolto ai genitori di cui le autorità non
hanno divulgato il contenuto per rispetto ai familiari.
Nessun commento ovviamente da parte di questi ultimi. Comprensibilmente, hanno scelto il silenzio come riparo nei confronti di una situazione tragicamente grottesca. Il 5 Novembre dello scorso anno, negli stessi attimi in cui veniva investito Reynes da loro figlio, all'interno della Chiesa di St. Andrews si stavano svolgendo i funerali del primogenito della famiglia Sullivan, Alec (30), morto assassinato la notte di Halloween. Assassinio, peraltro, ancora irrisolto.

Una agghiacciante questione personale e familiare, che da sola però non può bastare a giustificare l'ennesima morte volontaria all'interno di edifici penitenziari. Suicidio dunque numero 75 dell'anno, ultimo di una lunga lista cominciata con la morte di... [...]






"No man of woman born, coward or brave, can shun his Destiny"  
(William Cullen Bryant)


martedì 19 ottobre 2010

Home Sweet Home

Soundtrack: "ACT V - Neve Rosso Sangue" - Rhapsody Of Fire




E' bello attendere ossessivamente lo scorrere del tempo.
In attesa di un istante.
Di quell'istante.
L'istante in cui il sole scende, lentamente.
Muore dietro l'orizzonte.
Lascia il palcoscenico.
Per poi risorgere ogni mattino, 
e riprendere lo spettacolo da dove lo aveva lasciato.

Mi rasserena la visione dei colori che mostrano il loro amore,
e come veri amanti fondono le loro anime al cielo.

Sono felice. Sono sereno.
Sono a casa.
Casa, dolce casa.



Tempo: 19 Ottobre 2010 - Tramonto
Luogo: Povegliano



lunedì 18 ottobre 2010

Destiny - Parte II - "Kevin"

Soundtrack: "Requiem for a Tower" - Corner Stone Cues


Asfalto bagnato.
Umido.
Piccoli laghi di acqua piovana che invadono le strade.

Pioveva da giorni, ma non quel giorno. Il sole splendeva alto nel cielo, abbracciato dalle poche nuvole rimaste, svuotate della loro anima liquida. 
Uno scenario che avrebbe fatto storcere il naso a qualsiasi sceneggiatore cinematografico. Non s'è mai visto sul grande schermo un funerale in una splendida giornata di tiepido sole.

Bagnata era anche la fronte di Kevin. Sudava copiosamente, aggravando il suo stato di disidratazione.
Kevin era ubriaco. La bottiglia vuota di tequila ancora ondeggiava ad ogni curva nel vano posteriore del suo furgone.
Kevin si sentiva una merda. Altre volte era stato con il morale a terra, e in molti casi aveva addirittura scavato, inabissando le sue condizioni. Mai però era arrivato al punto di odiarsi così tanto. 
Riusciva solamente a ripetersi i continuazione “sei un infame”. Non v'era altro modo di descriversi per non essere stato presente al funerale di suo fratello. 
Aveva cercato di convincersi che il motivo per cui non era inginocchiato sullo scuro legno dei banchi di St. Andrews accanto ai suoi genitori, era che si sentiva troppo sensibile per vedere il cadavere del suo fratellino. 

Balle. 

Lo sapeva benissimo. La verità era che provava un incredibile senso di vergogna. Non poteva sopportare nemmeno l'idea di tutti quegli occhi addosso al suo passaggio nella navata centrale. Perché sapeva, come tutti, che il Sullivan che avrebbe meritato di morire ammazzato era lui.

Lui, l'alcoolizzato. 
Il disoccupato. 
Il fallito. 
L'inutile.

E invece era vivo, o almeno il suo cuore batteva ancora. Suo fratello, indubbiamente il migliore dei due, giaceva invece assassinato senza alcun motivo apparente in una fredda bara, in attesa dell'ultima benedizione e della inevitabile sepoltura. Al suo fianco, oltre all'adorata moglie, avrebbe dovuto esserci anche lui, commosso nel dare l'ultimo saluto all'unico uomo al mondo che ancora avesse fiducia in lui.

La cerimonia doveva essere pressoché finita, pensò Kevin, cercando di mettere a fuoco la strada di fronte a se. Forse, era ancora in tempo. Solo dopo svariate pinte di birra e una bottiglia della solita, immancabile tequila, aveva trovato il coraggio almeno di raggiungere la Chiesa doveva si stava svolgendo quello che avrebbe voluto essere il suo di rito funebre. Come sempre, trovava forza di volontà solo annegandosi nell'alcool. Non sapeva ancora, tuttavia, se il coraggio liquido sarebbe bastato per entrare o meno.

Il destino non gli diede la chance di decidere.
Kevin, non giunse mai alla porta di quella Chiesa...


domenica 17 ottobre 2010

Just a Little Breathe

Soundtrack: "Human" - The Killers



A volte si passano minuti interminabili in cerca dell'angolazione giusta.
Del dettaglio.
Del particolare che rende una foto eterna.
 
Non sempre ci si riesce.
O almeno per me è così.
Non sempre una foto mi soddisfa a pieno.
Non sempre la sento mia.
 
Poi capita che in una fredda serata parigina,
dopo un'altra foto scattata ma non sentita nel profondo,
di cercare un po' di calore illusiorio, 
espirando con veemenza un po' di gelo dai polmoni.
 
Ed è quel respiro, carico di emozioni inconsce,
che si impadronisce dell'anima delle lenti,
ancora calde.
Le copre con un sottile velo di mistero 
e da vita a uno scatto immortale.
A volte, basta "Just a Little Breathe.."
 
 
Tempo: 6 Febbraio 2009
Luogo: Parigi
Soggetto: Tour Effeil

mercoledì 13 ottobre 2010

Destiny - Parte I - "Randall"

Soundtrack: "Path Vol.2" - Apocalyptica




Guarda tutti questi figli di puttana.
Seduti, obbedienti, mani giunte. Tutti intenti a incrociarsi il corpo con quel cazzo di gesto con la mano e a blaterare neine a memoria, tanto le hanno ripetute. Mi fanno davvero vomitare. Fosse per loro, col cazzo che sarei qui.
Non sono tutti questi parassiti a interessarmi. La maggior parte degli stronzi qui presenti vuole solo farsi bella agli occhi della gente. Tutti qui a piangere un escremento umano con cui hanno scambiato conversazioni che si contano sulle dita di una mano. O magari nemmeno conoscevano. 
O magari odiavano.
Ma le lacrime versate ai funerali fanno acquistare punti sull'indice di gradimento nella società. Mostrare compassione e misericordia è importante ai fini della scalata sociale. Ma andatevene tutti a fare in culo.

Non sono qui per voi.

Io sono qui per lui. 
Lui, un lurido pezzo di merda scelto a caso, come tutti gli altri. 
Lui, un coglione che ha semplicemente scelto il giorno sbagliato per incrociare il mio cammino. 
Lui, che ora se ne sta steso in tutta comodità dentro quell'orrida bara in acero foderata di velluto rosso, inondato dalle lacrime di quella troia della moglie che ancora gli tiene la mano. Svegliati cazzo! Ha tirato le cuoia! 
Roba da far passare la voglia di morire, tanto il quadretto è pietoso.

Vado sempre ai funerali di quelli che uccido. 
Mi piace sentire il dolce brivido di soddisfazione corrermi lungo la schiena, salire sulle spalle e scendere fino alla punta delle dita. 
Mi piace rivedere il loro volto senza movimento e ripensare al loro ultimo respiro, all'ultimo movimento rotatorio degli occhi, all'ultimo battito del loro cuore.
Qui, posso assaporare quei momenti per l'ultima volta, prima che spediscano quei corpi freddi sotto metri di merda a farsi divorare dai vermi.

Quel bastardo del prete ha chiuso la bara. Fine del divertimento.

Come al solito, tutta sta eccitazione mi ha messo fame.
Ho bisogno di un hamburger...


Randall uscì dalla Chiesa di St. Andrews senza voltarsi indietro. Infilò una mano nella tasca laterale del suo soprabito nero, con la sicurezza di chi ha un posto nel mondo. Prese una Malboro rossa e l'accese con il suo zippo. Adorava quell'odore di benzina, quasi quanto sentire il fumo pervadergli le cavità respiratorie. Si diresse verso la sua Firebird Trans AM del '77 dall'altro lato della strada.

Fu in quel momento che il destino venne a fargli visita...



lunedì 11 ottobre 2010

The Distance

Soundtrack: "The Spirit Carries On" - Dream Theater





Profonda, incolmabile distanza.
Barriera insormontabile.

Spazio etereo che lacera l'animo.
Lasciando mille dubbi.
Irrisolti, ma sempre pressanti.

E resto qui seduto.
Con un raggio di vita e una sola convinzione

"I May Never Find All The Answers,
I May Never Understand Why,
...
But I Know That I Still Have To Try"



Luogo: Torre di Porticello (Vieste)
Tempo: 06/09/2010


domenica 10 ottobre 2010

Destiny - Prologo

Soundtrack: “The Pot” - Tool


Destino significa controllo.
Totale.
Significa premeditazione.
Meticoloso e perverso processo di progettazione.

Significa bilanciare gli eventi.
Soppesare il quadro generale.
Togliere a qualcuno per dare a qualcun altro.

La vita è un sottile filo di lana seta.
Lungo, corto. Non importa.
E' il destino a decidere quando il tempo è giunto.

C'è un tempo per vivere e uno per morire.
Ma nessuno può sfuggire al destino.

E al destino, come sappiamo, non manca il senso dell'umorismo.
Macabro, oscuro, tagliente umorismo.

...


Note: Sono presenti nel testo due citazioni. La prima dalla canzone "Destiny" degli Stratovarius, mentre la seconda dalle parole di Morpheus nel film Matrix (1999).

venerdì 8 ottobre 2010

I've Opened a Window In The Sky (06/08/2008)

Soundtrack:"Oltremare" - Ludovico Einaudi


..Infinito impalpabile..

Impresso negli occhi che volgono all'orizzonte..celato dietro le montagne

Tagliente ma così soave squarcia l'udito, con la dolcezza di un pianoforte

La cenere dell'ultima sigaretta che lentamente si spegne al vento
Manifesto del tempo che inesorabile trascorre

Seduto qui, davanti a questa finestra sul mondo
Leggero nel corpo..come vento..
Pesante nell'animo..come pietra..

Dietro a due sbarre invalicabili

Senza una risposta, così ardentemente desiderata

E poi un uomo irrompe nello scenario
Libero nel cielo

Con le ali del suo deltaplano attraversa la valle

..L'uomo sogna di volare..

Siamo fatti per rompere quelle sbarre

Siamo fatti per cercare quella risposta

Siamo in continuo divenire

Nell'infinito

...



Lights From Above

 Luogo: Erbezzo
Tempo: 06 Agosto 2008

 

mercoledì 6 ottobre 2010

Shadow Of a Love

Soundtrack: "How I Go" - Yellowcard
 



Non potevo che cominciare la mia nuova avventura nel mondo dei blogger con il reale motivo per cui tutto questo è nato: una fotografia
In particolare questa fotografia. 
Un'idea nata in un attimo, e divenuta realtà in un baleno. 
Il tempo di un secondo e l'eternità è rimasta impressa, cristallizzata in queste due figure. 
Come avviene per l'amore.
Basta un respiro,
e il cuore inizia a battere.


Ecco, a voi, Shadow Of a Love. 



Luogo: Vieste
Tempo: 07/09/2010
Soggetti: Marta e Roberto