venerdì 25 novembre 2011

Sogno d'una Notte...Surreale

Soundtrack: "I Nostri Corpi Celesti" - Le Luci Della Centrale Elettrica



"Il Surrealismo si fonda sull'idea di un grado di realtà superiore connesso a certe forme d'associazione finora trascurate, sull'onnipotenza del sogno, sul gioco disinteressato del pensiero. 
Tende a liquidare definitivamente tutti gli altri meccanismi psichici e a sostituirsi ad essi nella risoluzione dei principali problemi della vita"
(Primo Manifesto Surrelista, 1924)















 
 "Surrealism is destructive, but it destroys only what it considers to be shackles limiting our vision"
(Salvador Dalì)















 
 "I try to apply colors like words that shape poems, like notes that shape music"
(Joan Mirò)















 
"Credi che finché la terra è rotonda, potrai trovare ovunque paesaggi naturali? 
Può una faccia rotonda avere più di un naso? 
Restano ancora pochi paesaggi"
(Salvador Dalì)






 









"...e ti ricordi i nostri disperati sogni di via Ripagrande, di viale Krasnodar,
ti ricordi i nostri disperati sogni di viale Monza,
che si infrangevano contro i soffitti e facevano delle specie di affreschi?"
(Le Luci Della Centrale Elettrica)







Tempo: 22 Novembre 2011
Luogo: Verona
Tecnica di scatto: Zooming



 

mercoledì 23 novembre 2011

What Can I Do?

Soundtrack: "Frozen" - Within Temptation


"Tell me I'm frozen but what can I do?
Can't tell the reasons I did it for you...
When lies turn into truth I sacrificed for you,
You say that I'm frozen but what can I do?
"
(Within Temptation)












 
Fin da piccoli ci insegnano che l'acqua scorre.
Ci viene presentata come l'elemento del moto perpetuo.
Un movimento continuo, senza sosta.
Naturale e istintivo, crediamo.

Nessuno, però, ci ha mai detto se l'acqua voglia davvero muoversi.
Nessuno, si è mai domandato perché l'acqua si trasformi in ghiaccio...







Questa è una storia che nessuno conosce.
Questa, è una storia che, forse, nessuno vuole conoscere.
O più semplicemente, è una storia dimenticata...

Avete mai amato qualcuno?
Siete mai stati nella condizione di aver donato la vostra completa esistenza a qualcuno?
Donato,
in un modo tale per cui non siete più in grado di vivere senza l'altro.
Se si, allora forse potete avvicinarvi a capire cosa ho vissuto...

Dico avvicinarvi non per sfiducia,
ma perché consapevole di un dettaglio.
Un dettaglio irrilevante per i più,
ma che cambia il mondo come la notte e il giorno, per me...

Voi, potete fermarvi.
Potete decidere di rimanere in un luogo.
Potete decidere di restare accanto all'oggetto del vostro amore...
Avete così tanto potere,
che spesso lo gettate al vento, mio caro amico...
Decidete arbitrariamente di lasciare quel luogo per cui io ho dato la vita.
Non vi rendete minimamente conto...
  
La mia condizione,
non mi permette questo lusso, questo spreco.
Io, per natura, devo muovermi...
Non posso fermarmi.

Non posso rimanere ancorata a chi ho donato la mia vita..






 Così ho fatto una scelta.
Un sacrificio.
Uno di quelli che non pesano sulla coscienza,
perché sono l'unica via percorribile.
Non sento più nulla,
se non il freddo che mi abbraccia pungente.
Ho cristallizzato la mia esistenza,
ho fermato ciò che scorre.
Cosa potevo fare?
Quale altra scelta avevo?

Per amore,
per rimanere con il mio amore,
sono divenuta ghiaccio.

E poco importa se arriverà il sole e riportarmi alla mia natura.
Poco importa se rimarrò in questa forma l'arco di una stagione.
Il battito di ciglia d'un inverno.

Ne sarà valsa la pena,
per ogni secondo di questa fredda esistenza passata al tuo fianco...










Ci sono storie che non conosciamo.
Ci sono storie che non vogliamo conoscere.
Ci sono storie che, semplicemente, abbiamo dimenticato.
Io so sono che ogni volta che una lacrima di ghiaccio incrocerà il mio sguardo,
un'altra lacrima righerà il mio viso.
  









Tempo: 12 Novembre 2011
Luogo: Passo San Pellegrino


lunedì 21 novembre 2011

Colour Punch

Soundtrack: "Watercolour" - Pendulum


Parole.
Ci sono momenti in cui sono fondamentali.
Esprimono un significato.
Veicolano un messaggio.
Spaccano la solitudine,
ci uniscono al mondo.
Ma servono davvero, ora,
le parole?
Un pugno di colori.
La forza dell'imediatezza visiva.
Nient'altro da dire...
 














 

 








 
 "Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irresolvibile, vitale, spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici "perché" del mio respiro"
(Alda Merini)





























 
 "I colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni"
(Pablo Picasso)

















 






 







Tempo: 8 Novembre 2011
Luogo: Padova