martedì 29 maggio 2012

Respiro d'inchiostro

Soundtrack: "10 Inch Nails" - Audiomachine



Il tempo è solo una mera questione di numeri. Numeri a cui attribuiamo un significato.

Balle.

Il tempo, quando è carico d’agonia, è palpabile. 
E’ tangibile come il profumo dell’alba in riva al mare. Impossibile da definire, ma d’una presenza innegabile.
Tuttalpiù si può dire che il tempo sia relativo, questo si.
Ma della relatività te ne frega ben poco se la tua percezione è di lunga, eterna e infinita attesa.
Io, oggi, dopo quello che m’è parso essere tutto il tempo dell’umanità, ho scritto.

Mi sono seduto alla mia scrivania.
Ho preso in mano un quaderno.
Ho cercato e impugnato una penna.
Ho osservato per qualche sospiro la carta bianca.
Ho ripetuto queste azioni per tanti di quei giorni che non riesco a ricordare.
Ricordo però che ogni dannata volta, il rituale si fermava qui. Incompleto, inutile, superfluo.
Niente.
Non una parola.
Non un singolo pensiero.
Il nulla. Assoluto e terrificante bianco.
Una candida assenza.

Ma non oggi.
Oggi le parole arrivavano senza nemmeno doverle chiamare.
Senza nemmeno pensare di doverle formulare.
Si imprimevano sulla carta sgorgando direttamente dal mio subconscio.
Decise, chiare, imponenti.

Ho scritto di cinema. 
Ho scritto di morte, di rabbia e di separazione.
Ho scritto di scrittura.
Ho scritto d’aver scritto.

E’ stato come respirare.
E’ stato come tornare a casa…


9 commenti:

  1. Bellissimi sia "Ho scritto di scrittura", sia "Ho scritto d'aver scritto"! Matematicamente parlando sembrerebbe siamo davanti a delle metafrasi. Grande Mirko!

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  2. meraviglioso.. come sempre! un abbraccio

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  3. Scrivere è catartico!
    Un saluto Mirko :)
    xoxo
    G

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  4. bellissimo scritto Mirko...il tempo, il maledetto e prezioso tempo...ne vorrei un pochino per me...ma forse come canta qualcuno...il meglio deve ancora venire.

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  5. Strano, leggo queste parole e sembrano uscite dalla mia testa. Perché io mi sento così tutti i giorni...

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  6. Il tempo è sempre il tempo, amico mio, alla fine ne esce sempre lui vincitore...

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  7. Si scrive per se stessi, sempre... e non ti mettere a far gara con il tempo che quello ti annienta e non ti da manco "il tempo" di accorgertene :)

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  8. Ogni volta che scrivo e che mi accorgo di quanto bene mi faccia, rimango sorpresa. E' una sorta di terapia. E' un modo di fare chiarezza dentro di me. E' un modo, l'unico modo, attraverso cui riesco a capire e a capirmi.

    Poi ripongo la penna sul tavolo, tiro un sospiero di sollievo e sto meglio.

    Sembra assurdo, ma è così.

    http://almenounmilionediscale.blogspot.it/

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