giovedì 17 febbraio 2011

London Homecoming - Day 2 (Feb. 10) - Part I - Songs From The Underground

Soundtrack: "Bone Chaos In The Castle" - Kaki King & "Seeing Angels" - The John Butler Trio




Finalmente, è ora di alzarsi.
Sono abituato a non voler lasciare il letto al mattino quando devo alzarmi. Specie se non ho dormito molto durante la notte, come in questo caso. Non ho dormito più di qualche ora. E' la smania di casa. E allora, finalmente è ora di alzarsi.
Colazione “cicciona” come la regina comanda. Uova, bacon, pane, burro, focaccina con il miele e tanto caffè. Direi che sono preparato a dovere alla giornata impegnativa che mi attende.
Prendo i Ferri Del Mestiere e sono pronto. Esco in strada e...
Shit. Tipica giornata londinese. Piove. E il cielo non minaccia altro se non lacrime di pioggia per tutto il sacrosanto giorno. 
Poco male, penso. Se non hai visto Londra con la pioggia, vuol dire che non hai visto Londra.
Accompagno mia sorella al colloquio. Ne avrà per qualche ora quindi sono libero di girare per la mia città. Non potrei chiedere di meglio. Inizio a girare nei pressi di London Bridge e ne ricavo qualcosa di buono...


                           










Intanto però inizia a diluviare, e questo potrebbe essere un problema. Vero che la mia piccola (la mia Nikon la tratto come la mia bambina) è agguerrita e pronta alla battaglia, ma forse qui si parla di un po' troppa acqua da sopportare. Così mi ricordo di come Londra sia una città dalle mille facce.
Una di queste, è quella sotterranea.
Decido così di passare tutta la mattinata in metro, passando da una stazione all'altra. Senza meta, mi lascio trasportare in cerca di luoghi magici nascosti da immortalare...





















Ogni angolo, ogni tunnel, ogni panchina d'attesa, riserva qualcosa di speciale. Scendendo verso le viscere d'Inghilterra, riscopro quanto adoro il suo odore di chiuso, i forte vento al passaggio di ogni treno, l'aumento di temperatura a mano a mano che scendo, il lieve ma incessante (e per certi versi piacevole) senso di claustrofobia che non mi abbandona mai. Sottoterra si sviluppa un modo a parte. E' completamente un altro mondo. Uno scheletro cavo contenente l'anima della città.
Tutti passano da qui: chi va al lavoro, chi a far la spesa, chi a trovare amici o parenti, turisti allo sbando che pregano di aver preso il treno giusto, vecchie signore intente a leggere libri altrettanto secolari. Tutti di passaggio. Tutti attraverso gli antri bui della Tube.

Mentre sono seduto su uno degli innumerevoli treni che mi scarrozzano in giro per la città, una strana idea inizia a ronzarmi per la testa. Per prima cosa controllo se sono dotato di monetine, fondamentali per la piega che voglio far prendere alla mattinata. Il “tin tin” inconfondibile nelle mie tasche mi incoraggia. Perfetto. Posso dare il via al mio piano.
Non ho dimenticato, infatti, che l'anima sotterranea di Londra non è abitata unicamente da gente di passaggio. C'è anche chi decide di fermarsi, come gli artisti. Musicisti che trovano il loro palcoscenico nei corridoi delle stazioni, in fondo alle scale mobili, nei raccordi di collegamento. Musicisti che si esibiscono per qualche spicciolo, o anche solo per la gioia di avere un pubblico. Un pubblico sfuggente, sempre di corsa, ma mai indifferente.
Nessuno dimostra mai anche il minimo accenno di fastidio nei confronti di questi artisti di strada, che nulla chiedono, ma che volentieri accettano. Forse perché sono parte di tutto questo. Sono parte di quel corpo unico, caleidoscopico e eterogeneo che è Londra.

Ma torniamo alle monetine. “A che gli saranno servite?”, starete pensando. Chi di voi suona uno strumento, sa già quale fu il loro utilizzo. Quelle monetine, una dozzina di sterline circa, sono state equamente divise tra tutti gli artisti che ho incontrato nel mio folle viaggio metropolitano senza meta. Ho deciso che sarebbero stati loro i protagonisti. Perché se lo meritano. Perché, come detto prima, fanno anche loro parte della mia casa.
E così che inizio a fare la conoscenza di 7 persone che non dimenticherò mai e che ora ho il piacere e l'onore di presentarvi...


Il primo che incontro è Abraham, che suona con una dolcezza indescrivibile il suo flauto traverso. Accoglie la mia offerta monetaria con un solenne cenno del capo e dedicando la canzone successiva. Non ha problemi a concedermi uno scatto. La sua timidezza è pari soltanto alla dolcezza del suono che proviene dai suoi polmoni e dalle sue mani. Rimango ipnotizzato dalla melodia che invade l'aria. Sono soddisfatto dello scatto e lo saluto prima di scappare. Ancora una volta un gesto solenne del capo, senza smettere di suonare, perché un suono sì soave non merita di essere interrotto.
 

E' poi la volta di Robert, canuto chitarrista. Si vede subito che ha un volto simpatico e buono. Sembra il classico “vecchio zio” che rende piacevole anche la più noiosa cena annuale tra parenti in occasione delle grandi festività. Un uomo buono dentro e fuori, incapace di far male per natura. Mi accoglie con un sorriso e si concede al mio obiettivo ben volentieri. Quando faccio per salutarlo e andarmene, lui mi trattiene, chiedendomi amichevolmente da dove vengo e se sto facendo qualche studio particolare 
per cui giro la metropolitana fotografando persone come lui. 
Entriamo così in una conversazione che si è piacevolmente protratta per un buon quarto d'ora, dalla quale apprendo che in buon Robert ha suonato pure in Italia: Roma, Milano, Firenze, Venezia. Tutte città che ha deliziato con il suo splendido blues. Non dimenticherò mai il suo sorriso quando ci siamo salutati.




Paul invece è un uomo di poche, pochissime parole. Per lui, parlano i sorrisi. 

Lo incontro in uno spiazzo in fondo alle scale mobili di accesso alle banchine, sorridente come chi sa che sta facendo ciò che più gli piace al mondo. Suonare. Non ha bisogno di altro Paul. 
Lo ammiro. Lo ammiro davvero.


Johnny lo incontro in uno dei mille corridoi di Victoria Station. E' giovanissimo e pare entusiasta delle foto che voglio fargli. 
Mentre sono in attesa che i passeggeri appena scesi si spostino lasciandomi la visuale necessaria a immortalare Johnny e la sua chitarra, lui attacca a suonare un pezzo che conosco bene, troppo bene per non commuovermi. Mi rendo conto che sta suonando Seeing Angels di John Butler, e fatico a non versare una lacrima di gioia. Una delle mie canzoni preferite. Io, che nel destino ci credo poco, ammetto che non può essere una semplice coincidenza.
Quando mi avvicino per ringraziarlo succede qualcosa che non mi sarei mai aspettato (ma diverrà familiare nel corso della giornata). E' così entusiasta degli scatti che mi chiede se posso farglieli avere via mail. Eccezionale! Scrivo la sua mail sulla mia agenda (e capisco che è un fenomeno: il suo nick è Jhonny C Goode!) e lo saluto come si saluta un fratello. Questo incontro mi da una carica pazzesca!


Sempre chitarra, ma qui cambiamo radicalmente genere. Sento il distorto inconfondibile di una chitarra elettrica appena scendo dal vagone. Lo seguo, e mi trovo davanti Brian, nel pieno dell'assolo di Nothing Else Matters dei Metallica. Spettacoloso!
Come di consueto gli regalo qualche moneta e gli chiedo se posso fotografarlo. E qui, lui, mi spezza. “Certo, fai pure. Ma dovrai fare in fretta!”. In fretta? Basito, domando: “Come mai?”. E lui: “Perché se ti vedono farmi le foto, pensano che sia famoso e non mi lasciano i soldi!”.
C'è altro da aggiungere? ;)



Richard è un ragazzo innamorato. Follemente innamorato. O almeno, lo deve essere. Perché nei minuti che sono rimasto li con lui, ogni verso delle sue canzoni parlava d'amore, della gioia di stare insieme, della passione sfrenata per la sua lei. 

Spero davvero che lei ricambi i suoi sentimenti.
Anche lui, incredibilmente, mi lascia il suo indirizzo mail. Ci tiene davvero tanto a vedere gli scatti e mi dice che attende la mail con ansia. Le sue parole sono adrenalina pura per me... Mi spingono, come se ce ne fosse bisogno, a non fare altro nella vita: fotografare. Non chiedo altro...



E veniamo all'ultimo protagonista della mattinata.
George non parla una parola di inglese. O meglio, lui crede di parlare inglese, ma se quel dialetto mischiato all'arabo voi lo capite, fatemi un fischio. Nonostante questo, è ben felice di farsi riprendere. Così felice che non riesce a staccare gli occhi dall'obiettivo. Una cosa che nessun altro ha fatto. Un dettaglio, assieme all'unica fisarmonica di giornata, rende George unico nel suo genere. Unico e indimenticabile, come tutti i miei compagni di viaggio.



Il tempo è letteralmente volato. Mi accorgo di quanto in fretta mia sia scivolato via dalle dita quando arrivo alla stazione di Oxford Circus. Sento che è tempo di uscire. E' tempo di tornare all'aperto. Faccio gli scalini di corsa perché so cosa mi attende fuori dalla stazione. Lì, pronta ad accogliermi, c'è Oxford Street...


 ***Photos***

In ordine da sinistra a destra: 

1. Weston Street (Southwark)
2. Queen's Mile (Southwark)
3.4.5. N°1 London Bridge
6. J. Keats Lodging at Guy's Hospital
7. London Bridge
8. Southwark Cathedral
9.10. Borough Market

11 to 25. London Underground: Circle and Central Line
26. Bank
27.28. Monument
29.30 Piccadilly Circus
30.31.32 Victoria Station
33. Oxford Circus
34.35.36 Bank


29 commenti:

  1. Le foto sono molto belle! Io le metterei più grosse...è quello che si meritano!

    http://damncreativity.blogspot.com/

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  2. Meraviglioso e incredibile post! il migliore secondo me! Le foto sono eccezionali.. quasi parlano da sole! complimentissimi... :)

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  3. @ Tiziana: Grazie mille! Se avessi messo le foto più grandi, il post si allungava a dismisura.. Le potete vedere ingrandite semplicemente cliccandovi sopra o su flickr. ;)

    @ Giulia: Grazie amor! Credo anche io che sia quanto di meglio abbia fino ad ora prodotto.. ;)

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  4. Complimenti per il tuo reportage, la descrizione quasi da libro,le foto bellissime......certo che nella metropolitana sembra di essere a un concerto rock o country che sia! Anche questa è Londra! Ciao Cri :-)

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  5. Grazie per i complimenti Cri!
    Ahah! Hai perfettamente ragione.. a Londra puoi trovare ciò che vuoi..basta girare l'angolo giusto! ;)

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  6. Va beh...no so da dove cominciare...parole bellissime, hai descritto la tube in modo peculiare. (Io non ci sono mai stata) ma è venuto anche a me il senso di claustrofobia, gli odori, il caldo giù dagli scalini...insomma hai saputo portarmi nel tuo viaggio della british tube.

    Sezione artisti: perchè questa parte è una cosa a sè. Direi splendida e commuovente, così leggera e intensa, così tua che ti ringrazio per averla condivisa qua, con noi.

    Le foto...sì Ser Vlad, sono una meraviglia...il seppiato quelle della metropolitana...eh sì devi metterle più grandi perchè meritano. Perchè sono di una bellezza che merita lo spazio adeguato.

    Concludo il mio lunghissimo commento dicendoti che al solito ti contraddistingui. Non ce n'è ragazzo, non ce n'è!

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  7. Fai bene a chiamarli "ferri del mestiere", perché hai un Talento enorme!
    Grazie per avermi fatto fare questo giretto londinese insieme a te. :D

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  8. @ Laura: Non so davvero più come ringraziarti! ;)
    Mi fa davvero un piacere enorme leggere i tuoi commenti.. A questo post ci tengo davvero tanto e sapevo che lo avresti apprezzato!! ;)

    @Zio Scriba: il talento consiste quasi totalmente nell'essere al posto giusto nel momento giusto. Sono felice che ti sia piaciuto! ;)

    Per la grandezza della foto. Purtroppo mettendole più grandi si sballa completamente il layout. Vi consiglio prima di tutto di vederle su Flickr. Prometto che dal prossimo post le pubblicheò sempre il più grande possibile! ;)

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  9. Foto davvero molto belle...ma sei sicuro di essere un Nikoniano?? :P

    Scherzo

    molti complimenti

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  10. Ciao Baol! Grazie e Benvenuto!
    Eh si.. nella grande battaglia fotografica mi schiero sotto il vessillo con la N.
    Ma, se sei canonista, a bene lo stesso. ;)
    L'importante è scattare!

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  11. bellissime foto, bellissimo post...e che nostalgia... :)

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  12. Meraviglia! Complimenti davvero foto stupende.
    Noto che ami il bianco e nero.
    :)

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  13. Eccomi qui per la seconda parte della barzelletta :D ... bè non so che dire. Io davanti alle grandi città rimango sempre un po' scettica... Non le sopporto molto! E Londra è una di queste, mai visitata però non ci tengo particolarmente. Sei stato così bravo a descriverla che per un attimo mi sono sentita dentro quelle foto e quei racconti e....mi hai confermato che non fa per me :D ...
    No va bè, apparte questo... complimenti per quello che scrivi e quello che fai.... la tua passione per questa città si percepisce in ogni parola e in ogni tuo scatto. Bravo bravo!..... Senti ma....hai mai pensato alla Polinesia?!? :D

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  14. Bellissimo il racconto di viaggio e le foto sono semplicemente spettacolari! Davvero bravo! =)

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  15. @ Lumaca: grazie mille! La nostalgia è forte.. ma tanto forte!

    @Stefania 248: Ti ringrazio molto Ste!
    Il bianco e nero, in questi scatti ( e con quel meteo) era imprescindibile! E poi si...lo confesso...lo adoro! ;)

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  16. @ Daniela: Ma grazie! Mi fa piacere ti sia appassionata a questa "barzelletta" ! ;)
    Comunque. Il rapporto che si instaura con le grandi città è particolare. C'è chi non può starvi lontano e chi invece si ustiona al solo sporadico contatto. Su questo, direi che siamo diversi ;) A me le grandi città piacciono molto! Anche perchè..offrono tante di quelle possibilità in termini fotografici che non immagini!
    La polinesia? on è tra le mie priorità..però un pensierino potrei farcelo volentieri! ;) E' una tua meta da sogno?

    @ Chiara: Grazie infinite ragazza! ;)

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  17. Mai offendere la pioggia. Ti regala emozioni che non crederesti mai di poter provare...
    Ma io sono di parte! :)

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  18. So bene Veronix!
    Adorerai infatti il prossimo post.. ;)
    E' stata questa pioggia a regalarmi occasioni di scatto incredibili! ;)

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  19. eh si...l'hai detto....io sento di essere una polinesiana mancata! Amo il sole...e il mare..ecco perchè Londra non fa per me...decisamente no....no no no...! :D

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  20. Ahahah!
    In effetti Londra non è certo da associare a sole e mare. Però puoi vedere tutte e 4 le stagioni nello stesso giorno! ;)

    Se vuoi una grande città con sole e mare, beh.. SAN DIEGO! Vivibile, non caotica e con l'oceano lì a bagnarti le caviglie...

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  21. Sono estasiata, non ho parole per esprimere il mio stupore, non posso che inchinarmi davanti a cotanta meraviglia.. e ti ringrazio per averci fatto vivere, quasi di persona, ogni singolo istante dell'avventura londinese!
    le foto sono evocative, a dir poco, e i racconti degli artisti di strada un repertorio eccezionale..davvero, complimenti, e grazie ancora!

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  22. Virginia! Che splendide parole le tue.. grazie davvero! E' un onore per me ricevere questi complimenti!
    E' stato un estremo piacere scrivere e realizzare questo post. Forse il migliore che abbia mai fatto, a mio avviso.
    Spero ti farà piacere vedere anche i successivi resoconti di Londra! Ho ancora un sacco di emozioni da condividere con tutto voi! ;)

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  23. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  24. il reportage sugli artisti di strada è SPETTACOLARE! Di una sensibilità unica, manifestata sia negli scatti che nelle "didascalie". troppo bello che quei 2 ragazzi ti abbiano lasciato la mail: in un mondo che va veloce, in cui ci si sfiora a malapena per non incontrarsi più (la metro, poi, è il regno degli incontri fugaci!), loro hanno sentito il bisogno di mantenere un contatto, perché evidentemente hanno avvertito in te qualcosa di speciale! BRAVISSIMO!!!

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  25. Grazie per avermi fatto scoprire la VERA Londra,
    quella autentica e vitale.

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  26. @Turista: Grazie infinite!
    Volevo che fossero loro i veri protagonisti perchè, come ho scritto, se lo meritano e sono parte del cuore pulsante della città.
    Il fatto che Jonny e Richard mi abbiano lasciato la loro mail, beh, è stato semplicemente emozionante. ;)

    @Costantino: Grazie a te costantino per aver condiviso la tua impressione! Mi fa molto piacere! ;)

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  27. Sì sì, canonista ma mica bravo come te, davvero molti complimenti!!!

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  28. Troppo Buono Baol!
    Mi piacerebbe vedere anche i tuoi di scatti!
    Canonista eh? Vabbè dai, ti perdono!

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  29. gli artisti che si esibiscono per strada... chissà avresti potuto incontrare il futuro Neil Young! Belle! :) Io non ho ancora trovato quella che chiamerei casa! :/ son zingara...

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