martedì 15 febbraio 2011

London Homecoming - Day 1 (9 Feb.) - Back Home


Soundtracks: "Back Home" - Yellowcard; "Under The Bridge" - Red Hot Chili Peppers


Se anche voi, nel corso della vostra vita, siete stati forzatamente tenuti lontano da quella che chiamate, ma sopratutto sentite essere, casa, allora sapete come mi sentivo io martedì pomeriggio, mentre guidavo in direzione Aereoporto di Bergamo. Io, finalmente, stavo per tornare.
La sensazione somiglia molto a quella del primo appuntamento con la ragazza che ti ha rapito il cuore: le mani sudano, non riesci a stare fermo nella stessa posizione più di 4 minuti e 36 secondi (cronometrati ufficialmente). La mente è combattuta dal desiderio di pianificare ogni singolo istante, per non rischiare di perdere nemmeno un attimo di questa immensa gioia. Dall'altra parte però, sai che dovrai lasciarti trasportare, perché quello è l'unico vero modo per vivere quest'avventura. In ogni caso, qualsiasi fazione prevalga, nulla riesce ad alleviare il senso di vuoto nello stomaco. Più che farfalle, sembrano aquile reali.
Tutto preso da pensieri di questo tipo, mi ritrovo al gate in attesa di salire sull'aereo che neanche me ne rendo conto. Sto li seduto e l'ansia aumenta. L'appuntamento si avvicina. L'attesa è nell'aria, nella stanza, nelle persone accanto a me, anche sulle panchine. Tutto sembra in attesa di divenire. Tutto somiglia a una crisalide, in attesa di mutare in una splendida farfalla.




Finalmente aprono il gate, e il senso di vuoto nello stomaco diventa grande come un cratere. So che tra pochi minuti sarò in volo. So che una volta che l'aereo avrà completato la fase di decollo, solo l'aria e un piccolo granello di sabbia della clessidra del tempo mi separeranno da casa.
Devo allentare la tensione, per non impazzire nell'attesa e per non trasmetterla a mia sorella, già agitata per conto sua per via dell'interview di domani. Sappiamo entrambi in anticipo che andrà benissimo, ma questo non aiuta comunque.
Quale modo migliore per distendere i nervi di un po' di sano e positivo cazzeggio? E così facciamo, finché non siamo seduti nell'abitacolo del 737 gialloblù della Ryanair. Qui mi viene in mente il buon Secco, che prima di partire mi disse: “Vedrai le splendide e gentili hostess della Ryanair”. Non me ne vogliano le mie eventuali lettrici legate a questa compagnia. Magari è stato un semplice caso. Sfiga. Certo è che il personale sul mio volo di splendido aveva ben poco, e di gentile ancora meno.

Me ne sto li seduto e ascolto per l'ennesima volta l'illustrazione dell'emergency plan. Tutto mi sa di già visto. Tutto ha il retrogusto del dejavù. Poi però assisto per la prima volta a una scena che riconosco come familiare solo grazie a Fight Club. Una delle splendide signorine in gialloblù si avvicina al tizio seduto davanti a me dicendogli (questa volta gentilmente): “Se non se la sente di assumersi la responsabilità si stare seduto vicino all'uscita di sicurezza, la preghiamo di cambiare posto”. Il tizio non si scosta. Evidentemente non è un tipo acuto.
Il tempo in aereo fatica a scivolare via. Troppa è l'ansia di giungere a destinazione.
Butto lo sguardo fuori dal finestrino. A farmi compagnia c'è l'ultimo saluto del sole, prima di coricarsi e lasciare posto alla sua compagna notturna. Un tramonto così bello, lo si può vedere solo da queste altezze. 
 


Poi finalmente inizia la discesa, e in un attimo siamo su suolo inglese. Il cuore acquista svariate taglie in più e in un attimo suono fuori dall'aereo, poi a prendere il bagaglio, poi sul treno direzione Liverpool Street.
Arrivare a Londra significa innanzitutto cambiare odori. Chi ha avuto il piacere di andarvi, capirà di che parlo. Le stanze, i corridoi, la moquette, persino le strade odorano in modo diverso. Che sia questo, l'odore di casa?
Piano piano realizzo riesco a dominare l'emozione che l'essere tornato mi provoca e mi accorgo che mi muovo senza bisogno di pensare. So già dove andare. La lontananza non ha cancellato gli automatismi che hai solo in un luogo che conosci prima di tutto con il cuore e poi con la mente.

Arrivo a Liverpool Street, una rapida occhiata alla mappa della metro e tempo due fermate di Circle Line e sono a Tower Hill. Adoro questa fermata della metro, perché all'uscita trovi davanti, in tutta la sua maestosità la Torre di Londra. Al chiaro di luna è ancora più imponente. Sullo sfondo vedo stagliarsi, luminoso come non mai, il Tower Bridge.
Non posso resistere. Il tempo tecnico di lasciare il bagaglio in albergo e mi fiondo qui a fotografare, penso. Poi il mio stomaco mi ricorda che sono le 22, e che sono più di 10 ore che non lo riempio con qualcosa. Forse, il vuoto che sentivo, non dipendeva solo dall'emozione.

Cerchiamo per un tempo che sembra infinito un buco dove mangiare che sia aperto, ma non se ne parla. Dimenticavo che siamo nella zona della city: solo uffici. I locali che ci sono, alle 21.30 han chiuso. Merda! Ho fame! Decido di fermare il primo passante per chiedergli se davvero nelle vicinanze c'è qualche posto dove mangiare o se devo prendere davvero la metro e andare in centro. Il fortunato che si sorbirà le mie richieste è un ragazzo piùomenocirca della mia età. Sforno il campionario tipico di frasi fatte adatto a questi casi. Lui mi guarda, un po' interdetto. Poi sorride e se ne esce con un: “Anche tu italiano?”. E ti pareva. Fermo il primo passante e questo è italiano. Fa ridere anche a raccontarlo! Infatti scoppiamo in una sonora risata entrambi.
Fortunatamente Luca, questo il suo nome, vive in quella zona e mi indica un pizza expess poco più avanti dove avrei potuto soddisfare i miei appetiti. E lo saluto e lo ringrazio, ancora ridendo per la scena di poco prima.

Recupero mia sorella e raggiungiamo questo salvifico pizza express. Scelgo una “Il padrino”, quella forse con gli accostamenti di ingredienti meno improponibili (dopo aver visto nel menù la sezione “vini italiani tipici da pizza” e averci visto un chianti e un barbera, ho capito che non era propriamente una pizzeria come quelle a cui sono abituato, ma fa niente).
Giunge al nostro tavolo una giovane cameriera dall'aria familiare. Sono già pronto a ordinare quando lei esordisce con un: “Ciao ragazzi! Italiani vero?” Eccheccazzo! Non è possibile!
Sono convinto che gli italiani abbiano una sorta di sensore di riconoscimento. Metti 100 persone di nazionalità diverse in una stanza e stai sicuro che gli italiani si comporteranno alla stessa maniera degli androidi di Asimov: si cercheranno e si troveranno.
Se poi l'incontro avviene all'estero, la conversazione è assicurata. Emanuela, la cameriera, probabilmente non sarebbe venuta spesso al nostro tavolo per scambiare qualche parola se fossimo stati in Italia. Stranezze dettate dalla nostalgia.

Con lo stomaco pieno dopo quella che pareva essere un'eternità, è il momento dei primi scatti. Raggiungiamo le rive del Thames proprio sotto la Torre di Londra, dove si trova il molo di partenza dei traghetti turistici. Nell'impazienza, inizio ad aprire il cavalletto mentre cammino. Ciò che vedono i miei occhi è troppo bello per non poterlo immortalare. Nemmeno le transenne mi fermano (quale è il problema? Basta spostarle e sperare che non ci siano “bobby” nelle vicinanze o telecamere di sicurezza).













Il tempo di dilata durante gli scatti notturni. E non è solo una constatazione empirica. Perché in quegli 8 secondi di attesa per impressionare il sensore, durano una vita intera. I quegli 8 secondi si condensa tutta una serie di emozioni troppo complesse per descriverle. E poi, la nascita. L'eterno. Avrei voluto rimanere li tutta la notte.
Purtroppo però il primo giorno, quello più breve, volge già al termine.
E' notte fonda quando decido di coricarmi a letto.
Fatico terribilmente a prendere sonno, nonostante la stanchezza per il viaggio.
Penso solo a ciò che mi attende domani... la MIA città..


***Photos***


Waiting
Aeroporto Orio al Serio (Bergamo)

 The Thin Orange Line
Il cielo sopra le Alpi

You Shook Me All Night Long
Lower Thames Street -Vista da Tower Hill
Tower Bridge - Vista da Tower Pier
Riva Sud del Tamigi all'altezza di Tooley Street - Vista da Tower Pier


19 commenti:

  1. Purtroppo la mia connessione è ancora precaria. Sono a malapena riuscito a pubblicare questo post. Spero di risolvere i problemi presto e potervi rispondere a dovere! ;)

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  2. Ciao Ser, eccomi qua. In primo luogo bentornato non a casa tua...ma nella quasi casa...e forse in questo tuo spazio che mi auguro diventi sempre più il tuo rifugio, come lo è per tanti di noi. Ho letto con attenzione il tuo racconto. Wow! Che dire. Io a Londra non ci sono mai stata...ma capisco quando parli di aquile nello stomaco ( a noi le farfalle ci fanno un baffo). Le farfalle di quando mi capita d'inverno di andare in Egitto al mare o quest'estate a Fuerteventura, le aquile non ce la facevano più a resistere dal parlare in spagnolo.

    E poi, beh sì...noi italiani ci annusiamo come i cani da tartufo ed è difficile da credere ma all'estero diventiamo una cosa sola...come degli esseri spauriti che perforza devono cercare dei "legami".

    Infine, il tuo racconto mi ha emozionato e mi ha fatto anche ridere! E speriamo nella connessione...!!!!

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  3. Dimenticavo non è da me. Stavolta è la mia connessione mentale che va a random...ragazzo ma che foto hai fatto? No dico, te ne sei reso conto? le notturne...!!!! Adoro le notturne. Bellissime. Prima o poi devo comprarmi anch'io un cavalletto...non posso stare ferma come il barbastucco dei babapapà.

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  4. Il chianti con la pizza. Ommadonna.
    Foto splendide, come sempre.

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  5. Bentornato Mirko,anche se immagino che col cuore tu sia ancora in Inghilterra! Il racconto del tuo "day 1" mi è piaciuto molto ed anche le foto che hai scattato, splendide quelle notturne ed anche il tramonto dall'aereo. Io quel tramonto mi accontento di ammirarlo nei tuoi scatti, perchè di riprendere l'aereo non ci penso proprio. A proposito di odori: è sicuramente vero che ogni luogo ha il suo, ma Londra di che cosa sa? Io non me lo ricordo...

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  6. che dire... le foto sono una più bella dell'altra... e il tuo racconto mi ha messo tantissima nostalgia!!!! torniamo insieme amore mio.. a casa nostra... :)

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  7. Ah Londra Londra, quella che è diventata la mia città preferita assieme a Budapest :-)

    E.

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  8. quando ero a Londra con il Doc, al ritorno, scendendo dal treno per andare in aeroporto lui urta un passante, si gira per scusarsi ed era un nostro compaesano (il nostro è un paesino di 4000 abitanti) che stava andando a prendere il nostro stesso volo...altro che radar per gli italiani :)

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  9. @ Laura: Come sempre, è un piacere leggere i tuoi commenti! La similitudine tra italiani e cani da tartufo mi era balenata in mente.. siamo telepatici!
    Sono felice che ti sia piaciuto. E' solo l'inizio!
    Purtroppo la connessione farà ancora angoscia per qualche giorno.. ma sono fiducioso!
    Il cavalletto è essenziale per foto come quelle.. DEVI prenderlo! ;) A Londra è facile fare degli scatti epici..con il materiale che c'è a disposizione!!!! ;)

    @robydick: Grazie uomo!!!

    @webrunner: La mia reazione è stata la stessa, forse un po' più colorita. Dai..Chianti e Barbera? Ma dico, scherziamo?!

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  10. @ Ninfa: Carissima!
    Ti ringrazio molto. Eh si..una parte d me è ancora là..e l'altra ci tornerà molto molto presto! Come mai niente aereo!? Io sono un po' come Bingham in Up in the Air.. Sto bene tra le nuvole!
    L'inghilterra è strana.. sa di crocchette di patate fritte, di moquette, di bagnato e di metropolitana..unisci queste cose e hai, di base, l'odore di Londra (che non è per niente male come possa sembrare dalla mia descrizione.. ;)

    @Giulia: Tra pochissimo torneremo insieme! Promesso!

    @Secco: Te lo avevo detto che ti sarebbe entrata nel cuore...

    @Lumaca: Era esattamente quello di cui parlavo.. abbiamo un radar per trovarci! ;)
    Grazie di essere passata..è sempre un piacere!

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  11. Grazie per le splendide foto e per il tuo racconto.
    "Vini italiani tipici da pizza - barbera a chianti" dimostra una volta di più come l'Italia da fuori venga sempre vista e proposta e ridotta in modo stupido e superficiale. Ma forse ce lo meritiamo.
    Anche se qui ho tanti amici, affetti e ricordi, confesso che, se avessi la fortuna di vivere a Londra, il mio primo pensiero per l'italiA sarebbe bombardarla. O, quanto meno, dimenticarla.

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  12. Si va bè.....sei come quelli che ti dicono: "ti racconto una barzelletta" e poi quando sono a metà ti dicono:" no aspetta, non mi ricordo come va a finire..."eh che cacchio :D .....dai dai racconta e facci vedere tante altre belle fotine! :)

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  13. @ Zio Scriba: Grazie a te per essere passato! ;)
    In effetti l'idea dell'italia è quella. Ma come hai ben detto, ce lo meritiamo. Quando tornerò a casa per non tornare, l'italia che mi mancherà sarà quella della gente che rimarrà qui.. non certo l'italiA! ;)

    @Daniela: Ahah! Bella questa! Oggi se dio vuole mi sistemano un po' la connessione. Domani vado con la prima parte del secondo giorno! Ho così tanto da raccontarvi! ;) Grazie di essere passata sai? E' un piacere poterti rispondere!

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  14. Adoro Londra, specialmente Camden Town. Se potessi, mi trasferirei lì, ora. Questo tuo post le rende omaggio in maniera perfetta!

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  15. Niente aereo perchè ho paura di volare, dopo quell'unico volo, tanti anni fa, proprio direzione Londra! Io sto bene con la testa fra le nuvole, ma i piedi ben piantati per terra.

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  16. @Madame_S: Ciao! è bello vederti commentare qui! ;) Camden è forse il primo luogo di Londra di cui mi sono innamorato. E' unica nel suo genere. Più avanti, vedrai qualche scatto anche di Camden (anche se, non essendo weekend, non c'era il mercatino caratteristico!).

    @Ninfa: è un peccato che quel volo ti abbia segnato in quel modo!La testa fra le nuvole è una condizione comune.. ;)

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  17. io ho la stessa sensazione di "ritorno a casa" (forse te l'ho già detto) quando parto per Amsterdam. I canali, la gente, le case sviluppate in altezza, le finestre nude, prive di tende...bellissima! Le foto del tramonto sono pazzesche e quelle in notturna...beh, già sto pensando che "attingerò" ai tuoi archivi (previo consenso) per alcuni post che ho in mente!!! Proseguo nella lettura!

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  18. Turista!
    Felice di trovarti qui!
    Mi dissi di Amsterdam.. città che devo assolutamente vedere in tempi brevi! ;)
    I miei archivi sono a tua disposizione. Chiedi e ti sarà dato! ;)

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