"La pelle che brucia,
il respiro si spezza,
cuore che pompa sangue e paura.
Vertigine..."
Come si reagisce alla morte?
C'è una maniera più giusta delle altre, un libretto di istruzioni, una procedura da seguire?
C'è chi si dispera.
Chi è forte.
C'è chi si attacca alla vita.
Chi desidera la morte stessa.
Ma quale di queste è la reazione corretta?
Io, questo non lo so.
So che non ho mai sofferto di vertigini.
Nemmeno da piccolo.
Posso trovarmi lassù, in compagnia di Icaro,
raggiungere vette altissime,
volgere lo sguardo,
disobbedire al primo comandamento
e guardare giù.
E non provo alcun timore.
Eppure...
Quando ho sentito le parole che annunciavano una sentenza senza appello,
la terra mi è crollata sotto i piedi.
Il respiro s'è spezzato,
le gambe non rispondevano come avrebbero dovuto,
la pelle non bruciava,
ardeva feroce come le fiamme dell'inferno.
Sangue e paura.
Vertigine.
Terrore del vuoto.
E non importa se la persona in questione non era a me così vicina.
Non importa se nella mia vita ci ho parlato una, cento, mille volte.
Non importa se i momenti condivisi assieme siano stati pochi o molti,
fugaci o intensi.
Tutto questo non ha importanza.
In quel momento, mi sono sentito impotente.
Fragile.
Come la foglia d'autunno che cade al suolo.
Chissà se le foglie prima di cadere sorridono o versano una lacrima.
Chissà se hanno paura o sono serene.
Chissà se hanno paura o sono serene.
Chissà se loro sanno come ci si deve comportare...
parole toccanti e profonde. Sono domande che non danno risposta questo grande interrogativo. Siamo nelle mani di un destino di cui non si conosce il finale. Prepararsi? non saprei nemmeno come. E fa male, un male cane quando lo vedi addosso a qualcuno.
RispondiEliminaCaro Ser...purtroppo non so dare risposta alle tue giuste e dovute domande, come dice Tiziana siamo nelle mani di un destino di cui non conosciamo il finale...a volte ci riserva momenti bellissimi, altre volte momenti bruttissimi che pur non volendo dobbiamo affrontare...ognuno a modo proprio, ognuno con le proprie forze, ognuno con le proprie sensazioni e le proprie reazioni, non c'è un manuale d'uso, un libretto d'istruzioni per cosa è giusto o sbagliato dire, fare o pensare...bisogna vivere, andare avanti, trovare le forze, cadere e rialzarsi, sarà difficile, sarà orribile ma bisogna farlo...e non ci sono istruzioni...un abbraccio.
RispondiEliminaNessuno sa come ci si deve comportare, perché nessuno sa quando arriverà.
RispondiEliminaSiamo tutti fragili, tutti in balia di una vita che crediamo di avere in mano, ma che invece è imprevedibile.
quando si parla di morte io di solito sono molto serena, affronto l'argomento come una cosa naturale...ma se ascolto notizie di morte, beh non ti nascondo che rimango sconvolte, poi mi metto il cuore in pace, pensando che forse doveva andare così...negli anni ho capito che sbattere la testa a achiedersi perchè fa solo più male.
RispondiElimina@ Tiziana: Siamo tutti nelle mani del destino..o chi per lui. Il fatto è che il più delle volte non ci pensiamo..poi dal nulla accade a una persona che conosci..e ti trovi in balia del vuoto. A me è capitato ieri..e non saprei spiegare perchè ma più di altre volte mi sono sentito sconvolto.
RispondiElimina@ ila: Ciao carissima. Purtroppo nemmeno io so dare una risposta..le domande restano lì. Vivere e andare avanti, hai detto bene, è l'unica cosa che possiamo fare. Ma ieri, per qualche ora, mi sono fermato. Un abbraccio..
@ Nanìa: Imprevedibile sì..e il più delle volte sono felice che sia così indecifrabile e non programmabile. Anche se momenti come questo restano difficili da affrontare. Grazie ragazza..
@ A. : Ancora una volta mi trovo a dirti quanto siamo simili. Solitamente anche io posso dire di essere sereno e tranquillo, nel senso più positivo del termine. ieri, però, è stato diverso. Anche io, come te, poi vado avanti. Già oggi le sensazioni sono in parte diverse.. Sbattere la testa fa solo male..ma a volte sentiamo il bisogno di farlo comunque. Grazie del commento ragazza!
..non si sa...
RispondiEliminaancora a volte sento di aver cannato alcune reazioni...in "certi" momenti...
ma chi può dirlo?!
bellissimo..
bacione, ally!
Ser che dire...niente senza parole. E' bellissima, intima, profonda, sottile. E' fragile come lo è oguno di noi quando sente e quindi vive certe sensazioni forti e dolorose. A volte come foglie rimaniamo appesi ad un gesto, una parola che ci salvi, la sentenza non la vorremmo mai. Eppure a volte la vita ci dà il suo schiaffo più crudele. Bravo, profondamente, terribilmente bravo.
RispondiElimina@ Ally: e tu lo sai bene, mia cara Ally, cosa si prova. Meglio, se di "meglio" si può parlare, di me. Un bacione a te ragazza.
RispondiElimina@ Laura: Grazie carissima. Avrei fatto a meno volentieri di provare una sensazione del genere..e quindi di sentire il bisogno primordiale di scrivere e descriverla. Con il passare del tempi, unica medicina, mi accorgo di quanto cose come queste mi attacchino di più alla vita.. E' spaventosamente incredibile. Un abbraccio...
Non te ne accorgi... ma te stai già reagendo. Non esiste un modo giusto di reagire alla morte. Ognuno supera o meno quel momento in maniera diversa. Tu sei riuscito ad esprimere il dolore scrivendo qualcosa di molto profondo ed estremamente toccante. Pensa che mi sono emozionata leggendo l'ultima parte sulle foglie... perché è un concetto incredibilmente semplice quanto geniale allo stesso tempo. Sembra brutto da dire, ma spesso il dolore ci aiuta ad esprimere la nostra anima... è così soprattutto per le persone sensibili e "artistiche" dico io... E tu hai reagito così... ti sei sentito sconvolto e poi hai "usato" quel dolore per scrivere qualcosa di immenso....
RispondiEliminaGrazie amor. Il merito di questa mia reazione va in gran parte riconosciuto a te e alla tua presenza. Scrivere trovo che sia il più potente strumento per veicolare le mie emozioni. Per sfogarmi. Liberarmi di un peso. Sarà anche un effetto placebo, ma aiuta.
RispondiEliminaSiamo sì foglie che cadono al suolo, ma abbiamo il diritto e il dovere di reagire. Sempre e comunque.
Vorrei abbracciarti per accogliere (possibile/impossibile) questo dolore che hai provato.
RispondiEliminaMille volte l' abbiamo visto, sentito arrivare intorno, fuori e dentro noi.
E siamo coraggiosiin mille modi, anche se mai abbastanza.
Per quanto si possa essere forti, il coraggio da ricercare, e costantemente sfuggente, mi pare che sia guardare verso l' alto (o, se vuoi, verso l' Altro), non verso il basso.
E' da un po' che volevo scrivere un post sulla morte, ma non mi sentivo così pronta..insomma le vaccate mi riescono bene ma qui si trattava di parlare di una cosa davvero delicata e non mi sono mai sentita in grado di farlo...
RispondiEliminaTu ci sei riuscito a meraviglia!
Mi hai fatto venire in mente la poesia di Ungaretti "Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie"
Una delle mie poesie preferite...lui si riferiva ai soldati, ma io penso che si possa estendere al concetto di vita e morte di ognuno di noi...ci sentiamo così potenti e così radicati all' albero della vita che non ci rendiamo conto che a volte basta una folata di vento per portarci via...
@ Acquachiara: La tua dolcezza mi commuove. grazie ragazza. Hai detto bene..mille volte assistiamo a cose come questa..il più delle volte senza rendercene conto. E per fortuna, o purtroppo, a seconda dei punti di vista, non ci abituiamo mai. oggi, che è un nuovo giorno, lo passo certamente guardando verso l'alto. Non si può rimanere inermi a oltranza..bisogna reagire. Grazie di questo tuo commento ragazza.
RispondiElimina@ Daniela: Carissima..avrei fatto volentieri a meno di "rubarti" l'idea, ma come avrai capito non ho potuto fare a meno di sfogarmi con questo scritto. Parlare della morte è sempre difficile e il banale si nasconde sempre dietro l'angolo. Per questo auspicavo un libretto di istruzioni. E' lo stesso principio per cui, a un funerale, non sai mai (o almeno così capita a me) cosa cazzo dire.
La poesia di Ungaretti, una delle più belle mai scritte dall'uomo, è venuta in mente anche a me subito dopo aver figurato la metafora nella mia mente. Inutile ribadire ancora quanto quei versi siano attinenti a questo tipo di emozioni.
Grazie di essere passata Dani. Un abbraccio..
reagire,per forza dobbiamo andare avanti.....però ti crolla proprio il mondo addosso nel vero senso della parola,non hai piu' interesse per niente e cadi in un baratro....poi ti rialzi ma ragazzo mio dio solo sa quanto è difficile....
RispondiEliminaDifficile, difficilissimo, ma dobbiamo rialzarci. Continuare e andare avanti. Per noi, per loro.
RispondiElimina...i funerali sono un tasto dolente...
RispondiEliminaio, sarà per spirito di sopravvivenza, ma ai funerali mi viene sempre un sacco da ridere!!
=) chissà!
ally...;)
... a me lascia del tutto indifferente la morte fisica,
RispondiEliminaforse perchè fisicaMente sono ancora viva
forse perchè non ho mai visto nessuno morire
Mi spaventa di più il pensiero di una mente morta in un corpo vivo.
Ti seguo anche io :)
Purtroppo non ci è dato sapere cosa ci aspetta dopo la morte. Capisco perfettamente cosa tu abbia potuto provare in quel momento. E' normale sentirsi impotente di fronte a quella situazione.
RispondiEliminaIn queste tue parole si rispecchia ancora una volta la tua grande sensibilità, e allo stesso tempo la tua grande forza interiore, una forza che per molti è sconosciuta. Quindi sono sicura che ti rialzerai in piedi, più forte di prima, con i tuoi tempi di ripresa ovviamente. Stai già reagendo bene. Scriverlo, è già il primo passo. Un grande passo.
Complimenti Mirko.
Ciao.
Beh, la morte è il più grande "mistero" che accompagna la vita, e tanto mistero non è a guardar bene, visto che è necessaria per la vita stessa, e sua compagna inscindibile. Altro discorso è affrontare l'idea della sua ineluttabiltà, ma quella umana è per me paura di vivere, non di morire. Bisognerebbe scolpirci dentro millenni di saggezza orientale, ma anche quella del vecchio Epicuro può essere di aiuto: "non bisogna temere la morte. Finché noi siamo, essa ancora non è. E quando essa è, noi non siamo più".
RispondiElimina@ Noir: la paura della morte fisica non è altro che il riflesso mal celato del terrore di non poter essere parte attiva del mondo con la propria mente. Il solo pensiero di non avere possibilità di esserci, di pensare, di parlare, mette i brividi. Grazie del commento ragazza e di aver decido di seguire. A presto!
RispondiElimina@ Karma: è sempre una gioia per me trovare le tue parole. Sto già reagendo sì, sopratutto al pensiero di chi, a causa di questa situazione, è in condizioni peggiori di me. Grazie ragazza.. grazie davvero.
@ web runner: Citare Epicuro è quanto di più bello e "utile" potessi fare. Condivido a pieno quelle parole e le tue, anche se quando arriva il momento di sconforto non ci sono parole che tengano. Ma a mente fredda, è quella la linea da seguire. Non aver paura di morire..non aver paura di vivere. Grazie Runner. A presto..
La paura di non sapere come reagire la immagino, più che una vertigine che ti colpisce dopo la scalata che ci ha portato al vertice della montagna, ad una porta che non si apre, e che ci tiene imprigionati in una stanza buia.
RispondiEliminaMa il solo fatto di scrivere, e di aver trovato - nel modo che ti viene più congeniale - una valvola di sfogo, equivale all'aver trovato la chiave per aprire quella porta.
Nessuno ci potrà insegnare a come reagire davanti a queste notizie. Ma il solo fatto di poter avere vicino qualcuno a cui "aggrapparci" potrà, lievemente, allietare questa sofferenza.
E lo dobbiamo fare non solo per noi - per te - ma anche (e soprattutto) per chi ti guarda negli occhi.
Non c'è una regola alla morte, ognuno reagisce a proprio modo e conforme la situazione di quel momento. Ho visto una donna urlare quasi istericamente alla morte del vecchio padre ammalato....alla morte di mio padre, anche lui anziano e ammalato da anni, non ho urlato, non ho provato rabbia ma un dolore silenzioso e profondo come una lama tagliente nel cuore, un radice strappata, una scossa al corpo come un lungo brivido unito a un sentimento di incredulità e incapacità di concepire un mondo senza il suo sorriso e la sua voce. Sono passati dieci anni, ma, a volte, è come se fosse accaduto ieri.
RispondiEliminaHai scritto in modo profondo e preciso rappresentando con sentimento quel che provi. Sei una bella persona, irruenta ma di sentimenti. Ciao Cri : )
@ katiu: l'immagine che hai riportato è tanto e forse più evocativa della mia. Una porta che vogliamo e proviamo continuamente ad aprire, ma non ci riusciamo mai. Grazie per le tue splendide parole. Avere accanto persone vere, che anche solo con la loro presenza ci aiutano, è fondamentale. Grazie infinite..
RispondiElimina@ Cristina: Ciao carissima. Grazie per aver condiviso un'emozione così profonda e personale. tu, "meglio" e più di me può capire e provare a comunicare quale sia l'emozione che in quel momento ci assale. Hai detto bene: ognuno reagisce in un modo diverso. Ho visto persone piangere ai funerali, urlare e disperarsi. Altre, sorridere, magari con una lacrima sul viso ma a testa alta. Altre rimanere impassibili, senza far trasparire alcuna emozione.E tutte queste persone, han reagito nel modo giusto. Nel loro modo.
Grazie per quel "bella persona". Lo sai bene che ricambio questo pensiero. Si capisce che tu sei una bella persona da come realizzi i tuoi scatti (per me, è decisamente eloquente). Mi piacerebbe sapere cosa intendi per "irruenta", così per curiosità. Spero di non osare troppo chiedendotelo. Un abbraccio.
: ) irruento in senso positivo, la forza della giovinezza che vuole conoscere, fare, progettare, pieno di idee, creativo....ti getti nel mondo con forza e irruenza essendo attore del tuo tempo e non passivo.... : )
RispondiEliminaAvrei dovuto scrivere irruento e di sentimenti....quel "ma" in effetti potrebbe dare un'accezione negativa....ma era solo un complimento! Ciao Cri : )
Non potevo chiedere spiegazione più esaustiva..e non potevo sperare in significato migliore! Che dire..grazie! Questa accezione di irruento, mi piace un sacco.. Sei speciale ragazza!
RispondiEliminaPenso che nella vita ci si possa abituare alla maggior parte delle emozioni, così che purtroppo o per fortuna man mano che le riceviamo più volte nè sentiamo un peso sempre minore, eppure a queste emozioni che tu hai descritto penso non ci si abitui mai, è talmente misteriosa a noi la morte da sorprenderci ogni volta, allo stesso modo. Complimenti davvero per queste parole toccanti, finale stupendo, a presto!
RispondiElimina@ Kod: che piacere immenso ritrovarti da queste parti.. grazie infinite per le tue parole. Hai perfettamente ragione.. per quanto possiamo essere "abituati", questo tipo di emozione è spiazzante ogni singola volta. Per me, questa, lo è stata più di altre. A presto!
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