Vendetta.
Roccia che brucia,
cielo che trema,
terreno che ghiaccia.
Arida steppa in cui germoglia il seme dell'odio.
Vendetta.
Dolce e amara,
Voluta e respinta.
Vendetta.
La ricerca di respiro di colui che annega, necessaria.
La fede che vacilla, effimera.
Vendetta.
Indispendabile, drammaticamente inutile.
Ser Vlad
queste parole trasudano emozioni ad ogni virgola... bellissima!
RispondiEliminaQuesta volta ammetto di non essere pienamente d'accordo.
RispondiEliminaMi affido alla Bronte che sa esprimersi molto meglio di me: "non è la violenza quella che meglio trionfa sull'odio; nè la vendetta quella ripara con più sicurezza l'offesa".
E io credo di doverle dare ragione.
La mia vita è reduce della politica del "non fare agli altri ciò che non vorresti venga fatto a te" ed è un susseguirsi di perdono.
Questo perdono mi pesa, ma non posso non pensare di fare allo stesso tempo del bene, non solo per gli altri, ma anche per me stessa.
Non credi?
AAAB
Alt! Credo di aver compreso male! Non avevo capito il gioco di contrasto, forse per la fretta.
RispondiEliminaAl contempo non smentisco quello che ho scritto sopra, infatti posso rafforzare con un "non la credo indispensabile" :)
Idee. :)
E mi sa che ci ritroviamo d'accordo anche qui!
RispondiEliminaPerchè le tue parole rappresentano essenzialmente ciò che ritengo essere giusto nel profono.
Per questo la Vendetta è "drammaticamente inutile". Perchè nonostante sia il primo istinto che nasce dopo un torto subito, e spesso viene desiderata con tutte le forze, anche se ottenuta non cambia la situazione.
Ciò che questo frammento vuole esprimere è la totale e drammatica inutilità di un gesto come quello vendicativo.
Realizzare che la vendetta appena ottenuta non ha minimamente modificato la triste condizione provoca un dolore estremamente maggiore rispetto al peso del dolore.
Quindi direi che ci siamo come linea di pensiero, non trovi? ;)
Certo! :) E sono felice di questo!
RispondiEliminaComplimenti!